Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bilancio, tensione nel Pd

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2012

La delibera non passa in commissione per le assenze nella maggioranza

Cugusi contro il capogruppo Carta: «Si dimetta»

Due assenze in maggioranza - il capogruppo del Pd Davide Carta e la consigliera di Sel Marisa Depau - e la commissione Bilancio boccia la prima manovra della Giunta Zedda: quattro voti a favore, quattro contrari. Un pareggio che nel linguaggio - e nei regolamenti - del Consiglio comunale si traduce con uno stop inatteso, proprio mentre l'Aula si prepara a discutere la delibera, appesantita da almeno 1.500 emendamenti presentati (il termine scadrà oggi a mezzogiorno) in gran parte dall'opposizione: solo il capogruppo del Pdl Farris ne depositerà 1.150.
TENSIONE NEL PD La mancata approvazione del Bilancio in commissione ha provocato un piccolo terremoto nel gruppo consiliare del Pd. Claudio Cugusi accusa: «L'esito del voto è di una gravità politica senza precedenti e di una immaturità imbarazzante. La presenza del capogruppo del Pd Davide Carta, assente ingiustificato e ingiustificabile, avrebbe consentito alla maggioranza di centrosinistra di approvare il suo primo bilancio». Cugusi, presidente della commissione, ieri è stato sostituito da Francesco Ballero: «Carta avrebbe potuto assicurare al Pd e al centrosinistra con il suo voto o la sua sostituzione l'approvazione dell'atto politico più importante dell'anno». Ragionamento completato da una richiesta di dimissioni, neanche troppo velata, e di un intervento dei vertici del Pd: «Ognuno valuti correttamente le conseguenze e tragga seriamente le conclusioni, dentro il gruppo e dentro la maggioranza. E negli organismi di partito, che non possono non esprimersi su una vicenda politicamente inaudita».
IL CAPOGRUPPO Davide Carta spiega così l'assenza durante la seduta della commissione Bilancio: «Sono mancato per improrogabili impegni di lavoro. Ho chiesto di essere sostituto ma non è stato possibile, e comunque si tratta solo di un parere, l'Aula è sovrana. Peraltro la votazione è finita in pareggio. Dal punto di vista politico non è successo nulla». Alla richiesta di dimissioni, Carta replica: «Deciderà il gruppo. Sicuramente questa vicenda verrà affrontata insieme ai colleghi del Pd. Ma si parlerà anche del comportamento di Cugusi, decisamente inopportuno in un momento del genere, e sicuramente motivato da circostanze che non riguardano il Bilancio». Insomma: lo scontro interno al Partito democratico è nato per regolare conti nati ben prima della delibera di Giunta.
LE ASSENZE L'altra assente, Marisa Depau, racconta: «Non ho partecipato alla riunione perché ero impegnata in un incontro convocato in Provincia dalla commissione Pari opportunità. Non sono riuscito ad arrivare in tempo in Comune per soli dieci minuti». Mondo Perra (Socialisti), che ieri ha sostituito Enrico Lobina in commissione Bilancio, appoggia la linea di Carta: «Il voto non aveva nessuna valenza politica, l'appuntamento importante è in Aula». Dove il Bilancio arriverà mercoledì prossimo, in un clima che in pochi avrebbero previsto.
Michele Ruffi

 

Critiche di Farris e Piras
E ora Depau
tende la mano
ai “ribelli”

La rottura è arrivata dopo poco tempo: «Non partecipo alla conferenza dei capigruppo da sei mesi», spiega Giuseppe Farris, numero uno del Pdl in Consiglio comunale. Insieme a lui, anche Anselmo Piras, pidiellino che guida il gruppo Ancora per Cagliari, di cui fa parte anche Aurelio Lai. E così due delle cinque formazioni d'opposizione non partecipa alla programmazione dei lavori dell'aula, in aperta polemica con il presidente Ninni Depau: «Non c'è rispetto della posizione delle minoranze. E poi la pianificazione dei lavori viene puntualmente sconvolta dall'ultimo arrivato in Consiglio».
Ma Depau, che nei mesi passati ha spesso chiesto pubblicamente che tutti i partiti partecipassero alla “capigruppo”, non ha esitato a richiamare la Giunta durante l'ultima seduta: le assenze degli assessori hanno impedito di discutere alcune interrogazioni dell'opposizione.
Un intervento per tutelare la minoranza, che però Farris commenta così: «Depau ha preso atto di una situazione ormai conclamata. Era la terza seduta consecutiva che l'assessore ai Lavori pubblici ( martedì impegnato nel benvenuto all'arcivescovo Miglio ) mancava alla seduta di consiglio. E non dimentichiamo che l'aula si sta reggendo su mozioni dell'opposizione. Di recente abbiamo affrontato tre riunioni senza nemmeno una delibera di Giunta all'ordine del giorno».
Anselmo Piras spiega che Depau «non è il presidente di tutti e spesso non si prende le proprie responsabilità, demandando alcune decisioni all'ufficio di presidenza. Parteciperò di nuovo alla conferenza dei capigruppo quando la minoranza verrà rispettata». Il presidente del Consiglio in questi mesi ha lanciato più di un segnale a Farris e Piras: «Loro non hai addotto motivi politici per spiegare l'assenza. Credo di essere sempre stato molto sensibile alle esigenze e ai diritti delle minoranze. Ho scritto più di una volta a tutti i gruppi, sottolineando l'importanza della conferenza. È in quella sede che si risolvono eventuali problemi». ( m.r. )