Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Stop al corteo dei nostalgici

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 aprile 2012

25 aprile

 

MEZZO DIVIETO Il prefetto e il questore: la destra non potrà sfilare, ma solo deporre i fiori al monumento ai caduti

«Sono contrapposizioni fuori dal tempo. In considerazione del passato, c’è l’esigenza che il tempo trasferisca certe questioni sul terreno della storia più che sul confronto politico». Sulla contro-manifestazione del 25 aprile il prefetto GIovanni Balsamo ieri ha sentito il sindaco e il questore e ha deciso per una via di mezzo. «Si è deciso di autorizzare la deposizione dei fiori al monumento ai caduti di via Sonnino, ma non è stato autorizzato il corteo - spiega il prefetto - l‘iniziati - va si può svolgere nel pieno rispetto dell’articolo 17 della Costituzione, ma per quanto riguarda il corteo si è valutato che ci potesse essere rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica ». Viene così accolta in parte la richiesta del primo cittadino Massimo Zedda che ha chiesto al prefetto di non autorizzare il corteo dell’estrema destra, ma neanche il presidio. L’autorizzazione che il questore ha concesso soddisfa in parte anche gli organizzatori che non potranno sfilare in via Sonnino. «Ci siamo rivolti a un avvocato che presenterà ricorso al prefetto contro il provvedimento di divieto al corteo perché non è stato motivato, c’è un vizio di forma - spiega Edoardo Lecis dell’Unione nazionale combattenti Rsi “Continuità ideale” - la sentenza della Cassazione 6812 del 1994 precisa che il questore deve indicare i motivi che portano al divieto di una manifestazione». Il documento della Questura impone che “il concentramento avvenga alla spicciolata senza formazione di cortei” dalle 16.30 alle 19 e che i manifestanti non dovranno avere caschi o altri strumenti di protezione perché la sicurezza sarà garantita dalle forze dell’ordine. Non ci sarà quindi la parata delle bandiere tricolore da piazza Garibaldi a piazza Gramsci. «Non è una manifestazione politica, per questo non ci sono bandiere di partito, ma solo le insegne della Repubblica sociale italiana - precisa Lecis - e non si tratta di apologia del fascismo perché ci sono sentenze che consentono quando si tratta di commemorazioni di defunti». Il giorno della Liberazione l’estrema destra cittadina potrà quindi ritrovarsi per due ore e mezzo tra i tricolori che sventolano, senza svastiche e croci celtiche, al monumento che si trova davanti a piazza Gramsci. «Ci saranno molti esponenti politici di tutta l’area che si richiama all’ex Msi, anche esponenti nazionali - spiega il segretario provinciale della Destra Daniele Caruso - ma non ci saranno di certo facinorosi perché le nostre manifestazioni sono caratterizzate dal silenzio, senza canti o slogan. E così come capita per quella del 10 febbraio sulle Foibe, ci saranno cagliaritani di una certa età che non vanno di certo a cercare scontri in piazza». Marcello Zasso