Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monsignor Pietro Monni l cappellano di Stampace responsabile della liturgia

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2012

Con lui i sacerdoti Madeddu e Onano


 

Una figura che, in occasione della Festa di Sant'Efisio, si fa letteralmente in tre. Per l'assistenza spirituale di confratelli e consorelle l'Arciconfraternita del Gonfalone, lungo tutto l'anno, si avvale della presenza e dell'opera del cappellano, nominato direttamente dall'arcivescovo. È lui il responsabile del culto e delle celebrazioni che si tengono nella chiesa confraternale: la Messa, alla domenica mattina e al lunedì sera, ma anche tutte le altre occasioni liturgiche, a partire dalla Memoria del Santo il 15 gennaio o i vari riti della Settimana santa animati dall'Arciconfraternita.
Da alcuni anni il cappellano di Sant'Efisio è monsignor Pietro Monni, una vita trascorsa in caserma, con incarichi anche nella penisola, ad assistere spiritualmente carabinieri e finanzieri, un sacerdote quindi legato a quel mondo militare di cui il Martire patrono è espressione diretta. «Un legame, quello fra Efisio e militari, sigillato lo scorso anno», ricorda monsignor Monni, «con la consegna delle reliquie del Santo alla Brigata Sassari e oggi custodite nella cappella della caserma Monfenera di Cagliari».
Ma nei giorni della Festa, la figura del cappellano si sdoppia, anzi si triplica. Esiste infatti anche la figura del Cappellano della processione, colui che accompagnerà il Santo in tutte le tappe da Cagliari a Nora nei quattro giorni del suo pellegrinaggio. Due giovani sacerdoti, don Giulio Madeddu e don Walter Onano, parroci rispettivamente a Ussana e Sinnai, si alternano (un anno ciascuno) in questo compito di grande responsabilità. Raccolgono un'eredità che, per i cagliaritani, è rappresentata da figure mitiche come padre padre Porcu e padre Cuccu, due gesuiti che per anni hanno sfilato precedendo il Santo e ricevendo autentiche ovazioni dalla folla. A don Giulio e don Walter, nei quattro giorni, spetta il compito di presenziare a tutte le numerose cerimonie che, da Giorgino sino a Nora, in andata e ritorno, scandiscono la processione votiva. E poi, come loro stessi raccontano, c'è un ininterrotto ministero delle Confessioni: forse, questo, un altro dei miracoli di Sant'Efisio, rappresentato dalle centinaia di fedeli che, magari dopo anni, talvolta dopo una vita, si riavvicinano alla fede grazie a questa devozione.
Sono quattro giorni di straordinaria intensità, che culminano a Nora con la Messa davanti al mare e la processione sulla spiaggia al tramonto. E che si chiudono con questo passaggio di testimone: da don Walter, quest'anno, a don Giulio. Già pronto a scortare il Santo sino a Nora.

(p.m.)