Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli emigrati del baseball

Fonte: L'Unione Sarda
12 aprile 2012

CEP.

In città non esiste un campo regolamentare per le gare nazionali
 

Il Club Cagliari ancora costretto a giocare a Iglesias
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La crisi dell'impiantistica sportiva cittadina non riguarda solo il calcio. Se il Cagliari di Ficcadenti è costretto a giocare a Trieste per le pessime condizioni in un cui versa lo stadio Sant'Elia, c'è un'altra gloriosa società del capoluogo che, nel suo piccolo, condivide lo stesso problema. Si tratta del Baseball Club Cagliari, con sede al Cep, la cui prima squadra è la più importante dell'Isola, ciononostante è costretta a emigrare.
Il motivo è noto. In città non esiste un diamante regolamentare per lo svolgimento delle gare agonistiche nazionali. L'unico impianto disponibile è quello di via Volta angolo via Ferraris, al Cep, che oltre a essere troppo piccolo è privo degli spogliatoi e dell'impianto di illuminazione. Il problema si trascina da trent'anni è ha raggiunto il culmine alcune stagioni fa, quando la squadra del Cep si ritrovò a disputare non una ma tutte le gare casalinghe a Milano, sul campo degli amici dell'Ares. Quest'anno l'ipotesi di andare a giocare oltre Tirreno è stata scongiurata, ma al Cep gli appassionati del guantone e della mazza non possono sorridere.
Il campionato di Serie B nazionale comincerà sabato e i cagliaritani saranno costretti a ospitare i Redskins di Imola a Iglesias, nel campo comunale di Su Pardu. Sarà così per l'intera stagione.

(p.l.)