Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari, il tricolore del ‘70 non passa di moda

Fonte: La Nuova Sardegna
12 aprile 2012

 

  
la ricorrenza




di Enrico Gaviano

CAGLIARI Sono passati 42 anni da quel 12 aprile 1970, il giorno dello scudetto del Cagliari. Ma il lungo lasso di tempo trascorso non ha cancellato il significato di quella impresa. Quel giorno, per la prima volta, una squadra del sud riuscì a conquistare il titolo italiano, spezzando l’egenomia del nord. Dopo il Cagliari sarebbero arrivate le imprese di Lazio, Verona, Napoli e Sampdoria. Dispetti alle big del calcio che inseguivano lo scudetto a suon di miliardi (di lire). Ma i rossoblù seguirono una strada diversa da tutti quelli che sarebbero arrivati dopo: uno scudetto casuale, nato dal genio di Andrea Arrica, che portò a Cagliari uno dopo l’altro Riva e Cera, Nenè e Niccolai, Albertosi e Domenghini. Una squadra forte, guidata da un tecnico, Scopigno, anche lui fuori dagli schemi. Riva fece il tenore di quel coro fantastico, segnando 21 reti e trascinando l’undici rossoblù verso la vittoria. Ma anche la difesa fece la sua parte: prese appena undici gol in 30 partite, un record imbattuto nei campionati a sedici squadre. Il 12 aprile arrivò l’apoteosi. A tre turni dalla fine, il Cagliari vantava tre punti sulla sua immediata inseguitrice, la Juventus. Ebbene, i bianconeri persero in casa della Lazio, guidata dal giovanissimo Long John Chinaglia, mentre in un Amsicora gremito da 25 mila spettatori, prima Riva in avvio di gara , poi Gori nei minuti conclusivi, firmarono la vittoria sul Bari. Al fischio finale si scatenò la festa. Nessuno dei presenti immaginava che sarebbe stato il primo ma anche l’ultimo scudetto. Il ricordo però resta vivo, anche oggi nell’era della globalizzazione e di internet. Sono infatti moltissimi i siti sul web dedicati a quell’impresa, per non parlare dei profili Facebook: da Cagliari Campione 1970 a Quando gli eroi eravamo noi, da Dedicare una via di Cagliari al Cagliari campione al profilo 12 aprile 1970. Il tempo, insomma, non ha potuto che trasformare quell’impresa in una leggenda.