Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio a San Paolo, tecnici al lavoro

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2012

I Riformatori non credono all'ipotesi di una ristrutturazione del Sant'Elia a spese del Comune

Verifiche sulle misure dell'area: serve una variante urbanistica

Ora che il tempo dei veleni e delle accuse reciproche sembra passato, Comune e Cagliari Calcio lavorano all'ipotesi di costruire il nuovo stadio in via San Paolo. La scorsa settimana, dopo l'ultimo incontro Zedda-Cellino, è stato deciso di dar vita a un tavolo tecnico che verifichi se esistono le condizioni per costruire un impianto sportivo.
LE VERIFICHE Innanzitutto le misure: l'area è di circa tre ettari e sarebbe sufficiente per ospitare la Karalis arena progettata per essere costruita a Elmas. Le difficoltà semmai riguarderebbero le norme sulla sicurezza, che impongono delle distanze obbligatorie tra la struttura e le recinzioni esterne e i tornelli. Ma i tecnici del Municipio starebbero verificando alcune soluzioni. L'ipotesi piace all'amministrazione che ha proposto ufficialmente nel corso di una conferenza stampa l'area al Cagliari calcio. E piacerebbe, così pare, pure alla società, anche se lasciano perplessi i tempi di realizzazione della struttura: per lo stadio di Elmas la procedura amministrativa, ora arrivata alle battute finali, è durata due anni. E in viale La Plaia hanno speso quasi tre milioni di euro per la progettazione. Adesso bisognerebbe iniziare tutto daccapo. Poi la zona di via San Paolo è classificata dal Puc come Gs. E qualsiasi costruzione dovrebbe essere legata «alla predisposizione di un piano particolareggiato con valenza ambientale esteso all'intera sottozona». Insomma: i tempi si allungherebbero ulteriormente. E non bisogna dimenticare che, comunque, servirebbe una variante urbanistica per ospitare lo stadio.
LE REAZIONI Intanto la coordinatrice cittadina dei Riformatori Anna Maria Busia chiede a Massimo Zedda, che ha parlato della possibilità di riqualificare il Sant'Elia e destinarlo allo sport e ai grandi eventi, «con quali soldi il sindaco pensa di ristrutturare lo stadio, per guarirlo di tutti i mali che accusa e per rifarlo secondo gli scopi annunciati?». Ma la polemica riguarda anche il valore attribuito all'area: 50 milioni di euro, secondo l'ultimo bilancio. «Non sembra strano che 630 mila metri quadrati con uno stadio perfettamente funzionante e nuovo, cioè il Delle Alpi, siano stati ceduti alla Juventus dal Comune di Torino per 26 milioni di euro, concedendo alla società sportiva di costruire praticamente quel che voleva, incluse attività commerciali di vario genere, mentre al Sant'Elia il comune di Cagliari dà una valutazione doppia?». Mentre le perplessità per via San Paolo riguardano i probabili «reperti e costruzioni delle epoche fenicie, puniche e romane».
IL SANT'ELIA Il consigliere comunale dell'Idv Giovanni Dore chiede invece che il Sant'Elia sia dato in gestione, nell'eventualità che venga rescissa la convenzione con il Cagliari, a un comitato di indirizzo sportivo presieduto da Gigi Riva. ( m.r. )

 

L'opinione
Tutti i dubbi
sul Sant'Elia
che rischia
l'abbandono
di Michele Ruffi
I due si sono studiati, hanno finto di ignorarsi, poi hanno provato a dialogare ma i sorrisi e gli abbracci sono durati pochi giorni: adesso Massimo Zedda e Massimo Cellino, dopo lo scontro frontale delle ultime ore, provano a salvare il salvabile e lasciano parlare i loro tecnici, al lavoro per verificare se l'ipotesi di via San Paolo sia concreta o solo un sogno irrealizzabile per colpa delle norme di sicurezza.
In questa tempesta di dichiarazioni, proclami, accuse, pignoramenti e altri atti giudiziari però, rimangono due domande. Il Comune, che in questi mesi ha fatto della trasparenza uno dei propri sacrosanti cavalli di battaglia, ha reso pubblica la convenzione con la società rossoblù. Gli interventi di manutenzione delle «vie di esodo» del Sant'Elia sarebbero dovuti essere tutti a carico di Cellino? Bene: allora perché fino a qualche giorno fa gli operai incaricati - e pagati - dal Comune lavoravano per mettere a posto proprio le vie di esodo dei Distinti, chiuse da gennaio? Il secondo quesito riguarda la valutazione del Sant'Elia: 50 milioni di euro non saranno troppi - lo dicono i Riformatori, e sono in buona compagnia - per uno stadio vecchio di quarantadue anni, rattoppato e cadente? Ovviamente a questo prezzo Cellino, che è prima di tutto un imprenditore, non si sognerebbe mai di progettare un nuovo stadio. Qui però Zedda non c'entra nulla: la valutazione risale alla precedente amministrazione. Purtroppo, quella cifra è iscritta nel bilancio del Comune. E modificarla significherebbe dover tappare una falla immensa nei conti di Palazzo Bacaredda.