Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Molentargius, il problema sono gli abusi

Fonte: La Nuova Sardegna
10 aprile 2012

Deliperi denuncia: «Assunzioni per la gestione sì, ma soltanto con il concorso pubblico»




CAGLIARI Soltanto parole attorno al problema del parco naturale di Molentargius, ma la realtà è che finora si è fatto pochissimo per arrivare a una gestione efficiente del compendio. La presa di posizione è di Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico, che partendo dalla recente protesta dei ventuno dipendenti che chiedono di essere stabilizzati accusa le amministrazioni di immobilismo: «I dipendenti a termine, i cui contratti sono scaduti e non sono stati rinnovati, parlano di raccomandazioni dimenticando che fra loro lavora la biologa Alessia Atzeni, già dirigente di Legambiente e dell’associazione per il parco Molentargius-Saline-Poetto e Francesca Falqui, figlia dell’assessore alla programmazione del comune di Quartu». Deliperi attacca la richiesta di stabilizzazione («la vogliono per diritto divino, malgrado le pesanti pronunce della Corte Costituzionale») mentre il sindaco di Quartu Mauro Contini «annuncia l’ennesimo tavolo tecnico per la soluzione del problema». Deliperi chiede invece «per quale motivo non è stato mai fatto un concorso pubblico per l’acquisizione del personale necessario alla gestione dell’importantissimo compendio naturalistico?». E mette il dito sulle piaghe: «E’ stata annunciata per tre volte la disponibilità di 37 milioni per rilanciare l’area protetta che fa perno sullo stagno di Molentargius, in realtà sono disponibili solo 20 milioni di provenienza regionale, gli altri 17 dovrebbero arrivare da investitori privati al momento nemmeno individuabili». Poi ancora «i 190 abusi edilizi conclamati, gli scarichi delle residenze abusive fuori controllo, i cumuli di rifiuti, le attività agricole in abbandono in favore dell’edilizia strisciante, la viabilità in pessime condizioni e persino la chiusura ai cani». La denuncia di Deliperi va avanti: «Non bastano certo sntieri e zone verdi aperti e in parte chiusi al pubblico, birdwatching solo a pagamento per fare un parco, perchè la sola speranza è la nidificazione di migliaia di fenicotteri rosa». Ma per Deliperi «finchè non si affronterà seriamente il problema dell’abusivismo edilizio e si potrà disporre e approvare il piano del parco non si potrà fare nulla di concreto e di valido per quest’autentico gioiello naturalistico finora preda dei troppi lanzichenecchi. Serve un concorso pubblico come «unica soluzione legittima per selezionare le professionalità necessarie alla gestione dell’area protetta».