Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Cagliari a Trieste mentre Zedda mette in crisi Cellino

Fonte: La Nuova Sardegna
10 aprile 2012

 
L’area per il nuovo stadio è vicina al polo di Zuncheddu risponde a tutti i requisiti ma non entusiasma il presidente




di Giuseppe Centore wCAGLIARI Adesso Cellino è con le spalle al muro. La sua strategia, accusare il Comune di inerzia, puntare sul decadimento progressivo del Sant’Elia, puntare su Elmas, sia per lo stadio che per le aree, improvvisamente si scopre debolissima. Le mosse del sindaco Zedda, rendere pubblica la convenzione tra Comune e Cagliari Calcio, e gettare sul piatto l’area di San Paolo, obbligano il patron del Cagliari a giocare, per la prima volta dopo anni di attacchi concentrici, in difesa. L’area di San Paolo infatti risponderebbe alle esigenze sportive del Cagliari Calcio. Negarlo presuppone interessi non solo legati alla realizzazione dello stadio. Con i suoi 15,7 ettari consente di assemblare lo stadio che Cellino dichiara essere pronto da tempo a Roma, realizzare adeguati parcheggi, e predisporre ulteriori vie di accesso alle principali statali, la 130 e la 131, e la 195, che conducono fuori dalla città. Quell’area, a ridosso dello stagno di Santa Gilla, secondo un vecchio desiderio della Regione, giunta Soru, doveva essere il luogo perfetto per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport, con ai lati sia parcheggi di scambio che un ampio parco urbano con ulteriori impianti sportivi. Il Comune è proprietario per intero di quell’area, e ha già detto che è possibile in tempi rapidi realizzare una progettazione integrata per adattare l’area allo stadio. Ma la condizione preliminare è che Cellino receda dall’idea di disputare sino a fine campionato le partite in casa lontano dal Sant’Elia. Sino a ieri le mosse del Cagliari andavano nella direzione opposta: le comunicazioni alla Lega fanno presupporre la volontà di continuare con l’opzione Trieste, come confermato dalle parole di Cellino. «Volevo acquistare la Triestina, (fallita a gennaio e ora gestita da un curatore), e intendo comunque aiutare la squadra nel futuro». Cellino ha riferito di aver desistito dall’acquisto per una questione di incompatibilità, ma di voler aiutare con «l’esperienza che può venire da un club di A» e «con interventi economici». Invitato a commentare l’ipotesi San Paolo il presidente del Cagliari ha glissato. Eppure quell’area ha un valore urbanistico notevole: non a caso è stata scelta dall’editore-costruttore Sergio Zuncheddu per realizzare il suo più significativo intervento immobiliare del sud-Sardegna: vicinanza al mare, alle statali, e al polo degli uffici pubblici, le sedi della Regione sono a pochi metri, fanno di San Paolo un’area di pregio, ma non ulteriormente cementificabile. Lo stadio potrebbe essere realizzato in dodici mesi, se Regione, Comune e Cellino trovassero l’intesa. In ogni caso per il prossimo campionato non c’è alternativa al Sant’Elia. A meno che Cellino non si innamori di Trieste.