Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In viaggio con Rocco Papaleo

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2012

L'attore lucano mercoledì 11 al Massimo di Cagliari con “Una Piccola Impresa Meridionale”
 

«Siamo una band di cantastorie che vuole far sorridere»
La promessa è accattivante: ci si sentirà come a casa di amici, nel loro salotto, oppure insieme a cena. In realtà è un invito all'ultima fatica teatrale di Rocco Papaleo, Una Piccola Impresa Meridionale che l'attore lucano, regista, cantante e persino presentatore di Sanremo, porta a Cagliari al teatro Massimo giovedì 11 alle 21.
È il nome di una ditta? Chi siete?
«Siamo noi, una band di cantastorie che portano in giro il loro entertainement , un intreccio di canzoni e racconti. Un esperimento di teatro-canzone dove la narrazione entra ed esce dalla musica. Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Storie buffe e romantiche che vogliono far sorridere. Ogni volta si arricchisce di un pezzetto. È un momento di svago, di leggerezza che può assomigliare a un invito a cena, o trasformare il teatro in un grande salotto dove si raccontano storie».
Piccoli viaggi intorno e dentro di noi. Ma anche “Basilicata coast to coast”, il film gioiello di cui è regista, era un viaggio non solo fisico, tra amici....
«Ma anche l'esperienza teatrale contiene l'idea del viaggio. Le sedie di un teatro potrebbero essere quelle della carrozza di un treno, oppure quelle della carlinga di un aereo, il teatro di per sé spinge all'evocazione. Lo spettacolo è un viaggio che si riallaccia al film e al teatro-canzone che facciamo da anni. Un ragazzo mi ha detto: mi sembrava di assistere alla lettura di un romanzo. Ecco sono frammenti di romanzi, cuciti insieme senza un vero filo conduttore».
Eclettico, ironico, orgogliosamente meridionale, «è come un imprint», serenamente aperto al resto del mondo, Rocco Papaleo non ci sta a indossare un solo abito con il quale essere riconosciuto. Idealmente lui già li porta tutti con sé. Anche quello di cantante che ha cercato di vestire nell'edizione di Sanremo 2011. «Mi hanno bocciato, la canzone era molto carina». Ma la vita è una grande sorpresa, e Rocco Papaleo sulla ribalta di Sanremo c'è salito per davvero. Non come cantante ma come presentatore, spalla di Gianni Morandi.
Ora che le luci del festival sono spente che cosa resta?
«Sicuramente ho ritrovato l'incanto di quando ero bambino, in Basilicata dove forse c'erano cento televisori e ci si riuniva per vedere insieme il Festival, un appuntamento immancabile. Ho cercato di entrare in contatto con quella parte di me stesso bambino. Ho usato Sanremo come un'opportunità per affermare la mia voglia di musica, per avere la patente per essere considerato un cantante e un musicista. In Italia è difficile avere più ruoli come in America dove c'è una concezione più larga dell'artista. Sanremo mi ha dato questa possibilità».
Ha detto «amo il cinema ma ho bisogno del teatro», e ora ci torna con l'Impresa Meridionale, ma nelle sale è in proiezione il film con Luciana Littizzetto “È nata una star?” in cui siete genitori di un figlio che fa l'attore porno...
«È una commedia che fa sorridere e che in qualche modo offre una gradualità delle disgrazie che ci possono accadere, ma di sicuro affronta anche il tema della difficoltà di comunicazione tra genitori e figli. È un concetto che credo possa essere esteso alla società: i rapporti sono meno profondi, la discussione è messa in ombra. C'è più distanza tra le persone».
È tornato anche dietro la macchina da presa. C'è un film che uscirà la prossima estate...
«Costruire un film assomiglia a vivere l'esperienza teatrale. L'ho scoperto con il primo e ora non posso più fare a meno di fare il regista di cinema. Fortunatamente i produttori ci sono ricascati. Forse avrà una location sarda, perché è una storia ambientata in un faro in disuso dove ci piove dentro. Proprio come nelle vite dei protagonisti che vanno ad abitare il faro e che decidono di riparare il tetto. E mentre lo riparano, ristrutturano anche le loro anime e le loro vite».
Passioni: letteratura, la donna, il Meridione. È questo l'ordine?
«Al primo posto la donna, la mia vera passione sensuale, parola che apre uno spiraglio all'idea dell'amore. Ogni mattina mi sveglio e spero di incontrare quella della mia vita. È lei la sponda da raggiungere».
Il vero viaggio.
Caterina Pinna