Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Floris: «Adesso però serve buona volontà»

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2008

cagliari 



Uno strumento che può tornare molto utile. Ma non necessariamente la panacea in grado di guarire tutti i mali di Sant'Elia. Il sindaco di Cagliari Emilio Floris apprezza la novità ma non si lascia andare all'entusiasmo. «Queste agevolazioni, insieme con gli altri interventi che si stanno ponendo in essere, potrebbero cambiare il volto del quartiere. La realizzazione del porto, per esempio, o il completamento della strada». Le agevolazioni potrebbero cambiare il volto del quartiere. Ma non necessariamente lo faranno. «Questo genere di strumenti funzionano soltanto se un'amministrazione è in grado di proporli e se i privati riescono a metterli in pratica».
Gira e rigira, si torna a bomba. Ai rapporti tutt'altro che idilliaci tra Comune e Regione. «C'è da pensare in toto alla riqualificazione del quartiere: invece, continuo a sentir parlare di tanti progetti. Ma, alla fine, sulla mia scrivania, non ho ancora visto nulla di concreto. Parlavamo della riqualificazione del quartiere ma il discorso sembra essersi impantanato esclusivamente sul Betile». C'è, secondo Floris, una spiegazione. «In questo momento, la Regione sembra concentrata su altri fronti, come Tuvixeddu, e dà la sensazione di accontonato la questione Sant'Elia».
Il sindaco di Floris, comunque, non vuole chiudere alcun tavolo. «Il confronto tra istituzioni non deve trasformarsi sempre in un terreno di scontro. Niente da dire sul fatto che due amministrazioni giochino al rialzo: questo confronto può portare alla realizzazione di cose che risultano positive per i cittadini. Lo scontro, invece, finisce con il non portare niente».
Ben vengano, dunque, i punti franchi. A patto che le amministrazioni, tutte le amministrazioni coinvolte, sappiano sfruttare la novità. «Questa agevolazioni rappresentano uno strumento. Un qualcosa che, in assoluto, non è né positivo, né negativo. Dipenderà da noi amministratori e dall'intervento dei privati che credono nel quartiere il riuscire a utilizzarle nel migliore dei modi». ( mar.co. )

03/10/2008