Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pace (quasi) fatta tra i Nonni del verde e i tecnici del Comune

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2012

Incontro tra la onlus e i funzionari
 

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Sembrerebbe giunta a un punto d'incontro la querelle sul progetto “Nonno Tutore del Verde”, organizzato fin dal 2005 dall'associazione onlus La Radice con sede in via Mameli e contestato, per la prima volta quest'anno, dall'assessorato alle Politiche Sociali del Comune. L'incontro, avvenuto ieri mattina fra Lino Marrocu, presidente dell'associazione, ed Ersilia Tuveri, dirigente dell'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico), potrebbe portare in termini rapidi all'approvazione del bilancio e, di conseguenza, alla liquidazione degli anziani (96 in tutto) che fino a due mesi fa svolgevano attività di tutela del verde nelle piazze della città.
 

L'ACCUSA Il rendiconto dell'associazione venne bocciato a fine gennaio scorso per irregolarità: «In particolare tre “nonni” non hanno il requisito età (hanno meno di 60 anni, soglia minima per poter accedere al progetto) - fa sapere la Tuveri - altri tre non sono residenti in città (altro requisito indispensabile) e 38 schede relative al rimborso sono intestate a persone diverse rispetto a chi ha materialmente apposto la sottoscrizione sulla scheda». Così tutti e 96 non solo non hanno potuto proseguire l'attività, ma non sono stati neppure rimborsati delle ultime due mensilità, dicembre 2011 e gennaio 2012: appena 200 euro complessivi.
 

LA REPLICA «Nonostante ci sembri strano che per sette anni il rendiconto sia stato corretto e poi di colpo non lo sia più - riferisce il presidente dell'associazione Lino Marrocu - non intendiamo ostacolare il lavoro del Comune, perciò facciano tutte le verifiche e le valutazioni che occorrono. Ma vorremmo che almeno gli anziani perfettamente in regola venissero liquidati nel più breve tempo possibile con ciò che gli spetta».
Le irregolarità? Stando a quanto dichiarato dalla Radice, vi sarebbe un solo nonno in possesso del domicilio cagliaritano (e non anche della residenza) e tre signore di 59 anni. Quanto alla contestazione delle 38 schede, «in effetti è capitato che a ritirare la scheda con l'assegno fosse persona diversa dal destinatario, ma si trattava comunque del marito o della moglie facente parte del progetto: ad ogni modo gli assegni non sono trasferibili. Ora faremo compilare le deleghe agli anziani, in modo tale che il Comune non possa più contestare quel modus operandi ».
 

Michela Seu