Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stangata sull'Imu, Irpef più leggera

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2012

BILANCIO. Il sindaco: «Obbligati ad alzare le tariffe». L'assessore Pinna: «Pronta lotta all'evasione»

La Giunta: aliquota al 0,5% per le prime case, sconti per chi affitta
Una notizia buona e una cattiva. La maggior parte dei cagliaritani pagherà «un'Irpef comunale più bassa rispetto a quella del 2011», mentre invece la stangata arriverà sotto forma di Imu: la Giunta ha deciso che per la prima casa si utilizzerà l'aliquota del 5 per mille, a metà strada tra quella minima (del 4 per mille, snobbata però da quasi tutte le grandi amministrazioni) e il tetto massimo del 6 per mille. Questo significa che per un appartamento di 110 metri quadri l'imposta sarà di 724 euro, al netto delle detrazioni previste nel caso di figli conviventi e delle rivalutazioni delle rendite catastali.
IL SINDACO «Sarebbe stato meglio chiamarla imposta statale unica», ha detto il sindaco Massimo Zedda nel presentare il primo bilancio della sua Giunta, dove sono previsti i parametri per Imu e Irpef. L'ironia non è casuale, visto che a Roma andranno, qualunque sia il risultato della riscossione che inizierà a giugno, circa 23 milioni di euro. Anche per questo motivo - l'altro è rappresentato dai tagli ai trasferimenti Stato-Comune - si è scelta un'aliquota più alta rispetto a quella base, «che nessuno in Italia ha utilizzato», come ha ricordato Zedda. Il Comune conta di poter incamerare circa 62 milioni di euro grazie all'Imu. Circa 15 arriveranno dai proprietari delle prime case, quasi 47 da seconde case, fabbricati e terreni edificabili.
SECONDE CASE Per le abitazioni «non principali» si pagherà un'aliquota base del 9,6 per mille. Le tariffe però aumenteranno in caso di appartamenti sfitti (1,06 per cento), circa cinquemila in città, mentre la Giunta Zedda ha deciso di privilegiare le abitazioni «regolarmente locati con contratto registrato», che pagheranno l'Imu con il coefficiente dell'8,6 per mille.
L'IRPEF Per quanto riguarda l'addizionale Irpef (che dovrebbe fruttare al Comune circa 16 milioni di euro) è prevista un'esenzione totale per i redditi sino a 10 mila euro. Poi le aliquote crescono progressivamente fino allo 0,80 per cento oltre i 75 mila euro. «Nonostante il taglio di risorse statali per 35 milioni di euro, il livello dei servizi comunali dovrebbe rimanere immutato rispetto al 2011», hanno assicurato sia il sindaco che l'assessore al Bilancio Gabor Pinna. Per cercare di avere risorse aggiuntive si punterà alla riduzione dell'evasione, in particolare quella legata all'Imu. Quando ancora si chiamava Ici, il buco era di circa 4 milioni di euro. «Abbiamo un programma abbastanza articolato di lotta all'evasione dei tributi locali. Cercheremo di far pagare tutti e, in prospettiva, ridurre l'Imu», garantisce Pinna. Giovedì, dopo il sì della Giunta, il bilancio verrà esaminato dalle commissioni consiliari. L'obiettivo è l'approvazione della manovra entro giugno in Consiglio. ( m.r. )

 

L'opinione
Una manovra fatta dai tagli, sperando
che non piova
di Michele Ruffi
Tagli, tagli, tagli. La prima manovra di Bilancio della giunta Zedda è una sforbiciata formato magnum, e non è un caso che nella conferenza stampa di presentazione gran parte del tempo se ne vada via elencando le riduzioni dei trasferimenti Stato-Comune. Anzi: da quest'anno saranno le casse statali a ricevere, qualunque sia la somma riscossa grazie all'Imu, circa 23 milioni. Il resto, almeno quello, andrà al Comune. Ecco perché l'assessore Gabor Pinna ha parlato di una «strettoia», all'interno della quale è stato un miracolo mantenere invariato il livello dei servizi. Oltre ai 35 milioni di euro di fondi statali in meno, Palazzo Bacaredda dovrà fare i conti con quasi 22 milioni di euro vincolati dal Patto di stabilità. Soldi che nessuno potrà spendere, come prevede la legge 122 del 2011. Un tesoretto intoccabile.
Quello che tutti si augurano di lasciare in cassa è il “Fondo per l'emergenza alluvionale di Pirri”, un milione di euro accantonato nel caso - non sia mai - il maltempo faccia danni, come negli scorsi anni. Ma se quei soldi dovessero rimanere intatti, «si potrebbe pensare a un investimento in molti campi: dall'housing sociale alle strutture per il risparmio energetico», come ha detto il presidente della commissione Bilancio Claudio Cugusi. I buchi da tappare non mancheranno. L'aumento del costo dell'energia elettrica, ad esempio, graverà anche sulle spalle del Comune, che vedrà lievitare le bollette di centinaia di migliaia di euro. E poi ci sono i debiti fuori bilancio, le manutenzioni straordinarie e impreviste. Ma attenzione agli imprevisti: potrebbe piovere.