Rassegna Stampa

Il Sole 24ore

Brunetta: se salta tutto io andrò avanti

Fonte: Il Sole 24ore
2 ottobre 2008

PA - PERSONALE E CONSULENZE


Testata: Il Sole 24 Ore Data: 02/10/08
Autore: Marco Rogari Pagina: 11-11
Sezione: In primo piano

Pubblica amministrazione. «L'obiettivo è un modello contrattuale unico privato-pubblico»

Marco Rogari
ROMA
In caso di fallimento del negoziato tra Governo e sindacati sul nuovo modello contrattuale, il ministro Renato Brunetta è pronto ad andare avanti da solo per introdurre la "riforma" nel settore pubblico.
Ad annunciarlo è lo stesso titolare del ministero della Pubblica amministrazione, nel corso della presentazione della Relazione al Parlamento sullo stato della Pa nel 2007. Relazione dalla quale emerge una crescita vertiginosa dei precari negli uffici statali (+62% tra il 2001 e il 2006 con i contratti a termine saliti a quota 339mila). E arriva la conferma che le misure anti- assenteismo cominciano a produrre qualche effetto: 25mila addetti in più presenti negli uffici nell'estate 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007.
Brunetta, dunque, segue con molta attenzione la partita sulla riforma dei contratti: «Auspico che i sindacati e Confindustria trovino un accordo. In questo caso l'intesa verrà estesa settore pubblico. Ma se non sarà così – afferma il ministro – io andrò avanti. E – aggiunge –, lo dico con ironia, si potrebbe anche pensare ad un estensione del modello del contratto pubblico al privato».
Brunetta ribadisce che il punto di arrivo è quello del modello contrattuale unico da estendere anche alla Pa. «Prima però - ricorda il ministro - devo chiudere il contratto del settore pubblico nella sua parte economica che copre il 2008-2009». Su questo rinnovo, nonostante il fuoco di sbarramente dei sindacati, Brunetta resta ottimista: «Il mio impegno è quello di arrivare alla definizione dei contratti entro il 2008: le risorse stanziate sono sufficienti per remunerare i salari dei dipendenti in maniera onesta, tutelando il potere di acquisto e premiando il merito».
Ma i sindacati non appaiono altrettanto ottimisti. E fanno sapere che se dall'incontro previsto per martedì all'Aran non usciranno novità, «lo sciopero sarà inevitabile».
La partita con Cgil, Cisl, Uil e Ugl,tra l'altro,non si gioca solo sui contratti: sul tavolo c'è anche la questione della stabilizzazione dei precari, che dopo il "ripensamento" del Governo non verrà "stoppata" subito ma solo dal 1�luglio 2009. Nel frattempo –evidenzia il ministro – sarà completato entro i primi mesi del 2009 un censimento di tutte le assunzioni a tempo determinato effettuate dalle amministrazioni pubbliche, con le relative tipologie, qualifiche, modalità di assunzione e selezione. «Mai più todos caballeros! Non fanno bene alla pubblica amministrazione », dice Brunetta. Che aggiunge: «Questo non è il mio stile né quello del Governo. Tutte le amministrazioni dovranno rendere conto delle assunzioni fatte e spiegare se per i posti destinati ai precari esistevano altri candidati vincitori di concorso». Concorso che, assicura Brunetta, tornerà ad essere l'unica via percorribile per entrare nella Pa.
Ma la tensione resta alta. Ieri contro le misure-Brunetta hanno protestato i ricercatori con tanto di sit-in e occupazioni. E anche sul versante politico la polemica si accende. Con il ministro ombra del Pd per la Pa, Linda Lanzillotta, che in Aula alla Camera attacca Brunetta accusandolo di sfuggire al confronto con opposizione. Immediata replica del ministro, che definisce «improvvisa, stupefacente e immotivata», l'aggressione della Lanzillotta.
Tornando alla relazione, Brunetta prende spunto dagli ultimi dati per annunciare la pubblicazione on-line per domani di nuovo elenco di statali (soprattutto dirigenti) che prestano consulenze dentro e fuori la Pa. soprattutto per i collaudi. Nella relazione si ricorda che nel 2006 a fornire le informazioni sulle collaborazioni è stato solo il 45% delle amministrazioni (quasi 500mila incarichi per un importo complessivo pari a 2,5 miliardi) mentre nel 2007 le "strutture trasparenti" sono lievitate del 2,6% con un incremento della spesa del 5%.
LA RELAZIONE
È boom di precari negli uffici statali: +62% tra il 2001 e il 2006. Sindacati pronti allo sciopero sui rinnovi