Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Adesso a rischiare è soprattutto la squadra

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2012

Dalla prima
 

La nuova tempesta perfetta scatenata dal presidente del Cagliari ha ottenuto lo scopo: accendere un potente faro sul problema del Sant'Elia, rinviato di anno in anno, da un'agibilità provvisoria all'altra, sino a quando il bubbone è esploso in tutta la sua virulenza. Una cosa è certa: adesso non si potrà ignorare il tema dello stadio.
Se Cellino può ritenersi soddisfatto di aver portato al centro dell'attenzione l'argomento a lui più caro in questo momento, immaginiamo che lo stesso non possa dirsi per l'allenatore, Massimo Ficcadenti, che si ritrova nel bel mezzo di una bufera quando credeva di aver portato la squadra in acque più tranquille. Al tecnico spetta il difficile compito di preparare la partita con l'Inter, squadra che sembra aver superato la crisi nera dell'ultimo periodo Ranieri e di aver ritrovato - con l'avvento del giovane Stramaccioni, ieri pubblicamente incensato da Moratti - se non altro l'entusiasmo perduto. Non sarà, quindi, una passeggiata, né ai tifosi farebbe piacere se il Cagliari si presentasse al “Nereo Rocco” indossando i panni della vittima sacrificale. Anche perché la salvezza è ormai quasi certa ma qualche altro punto serv e

 Ritorna alla memoria la lezione dell'antico maestro Carletto Mazzone che, alla domanda su che cosa contribuisse a portare la squadra in forma, rispondeva: «Tutto. Il lavoro dell'allenatore, l'impegno dei giocatori, la concentrazione dell'ambiente, dal presidente al massaggiatore».
C'è da giurarci, questi pochi giorni di preparazione (si gioca sabato, per l'anticipo di Pasqua) trascorreranno tra polemiche, interrogazioni in Consiglio comunale, dichiarazioni disparate, polemiche, problemi organizzativi di ampia portata. Sarà un miracolo se Ficcadenti riuscirà a tenere la barra sull'obiettivo e a isolare la squadra da un contesto tumultuoso. Perché hai voglia a dire - è l'opinione di Cellino - che la decisione aiuterà il sindaco Zedda a uscire dal pantano e a individuare la soluzione al problema stadio. In realtà il trasloco a Trieste suona come uno schiaffo all'attuale giunta, che finirà per pagare per colpe che sono soprattutto delle passate amministrazioni.
L'innalzamento della tensione, perché questo avverrà, sarà il peggior nemico della squadra, che deve ancora conquistare la salvezza aritmetica e che poi avrà il dovere di continuare a giocare bene e cercare sempre di vincere.
Ivan Paone