Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il sindaco Zedda: scelto il male minore per salvare i servizi

Fonte: La Nuova Sardegna
3 aprile 2012



Dall’Imu previsto un incasso di cinquantasette milioni Spese ridotte per via del blocco dovuto al patto di stabilità

BILANCIO»SACRIFICI PER TUTTI




CAGLIARI Stangata per chi ha la seconda casa e non l’affitta, ma Irpef più tenera rispetto al 2011 per chi ha redditi medio bassi. E poi il verdetto Imu: 0,5 per cento per la prima e spesso unica abitazione, qualcosa in più dell’aliquota base. Sono i numeri più attesi del bilancio di previsione 2012 del Comune di Cagliari presentati ieri dal sindaco Massimo Zedda e dalla Giunta nell’aula consiliare del Municipio. Niente scossoni, ma molte polemiche: via Roma, per l’aliquota Imu e non solo, se la prende con Roma. «Per noi - ha detto il sindaco - è un'azione obbligata da decisioni prese nella Capitale. Non è nelle nostre possibilità applicare un'aliquota inferiore o uguale a quella base senza compromettere i servizi indispensabili». Il ragionamento è questo: o così o peggio. Il calcolo fatto dal Comune ? L’aumento della pressione fiscale data da imposte comunali su abitazioni e fabbricati, applicando l’Imu ad aliquota base, salirebbe di circa il 250 per cento. Senza trasformarsi in un vantaggio per la città perché tra extragettiti e mancati trasferimenti statali l’Imu non sarebbe sufficiente a compensare la vecchia Ici. Zedda all’attacco: «Più che di imposta municipale unica - ha detto - sarebbe più appropriato parlare di imposta statale unica. Questo per la prima casa. E per chi ne ha due o più di due? Se la cava con un’aliquota allo 0,86 per cento se l’affitta con contratto regolarmente registrato. Una delle tariffe più basse d’Italia». Altrimenti, se la tiene vuota - ed è chiaramente una mossa per scoraggiare “il nero” - l’Imu spicca il volo verso quota 1,06, decisamente in alto. Le abitazioni vuote secondo l’ultimo censimento, sono in città circa cinquemila. La distribuzione delle aliquote così studiata - spiega il Comune - serve per invogliare i proprietari a mettere le abitazioni a disposizione. E a frenare la fuga dei cagliaritani verso le case dell’hinterland. Sull'Irpef, secondo Zedda, «la maggior parte dei contribuenti cagliaritani pagherà una tariffa più bassa del 2011». Prevista esenzione totale per redditi sino a 10mila euro. Poi crescita progressiva con aliquota dello 0,80% oltre i 75mila euro. Ma ci sono anche gli scaglioni intermedi: 0,66% da 10.001 a 15.000 euro, 0,72 per cento da 15.001 a 28.000 euro, 0,78 per cento da 28.001 a 55.000 euro e 0,79 per cento da 55.001 a 75.000. «Il Comune - è stato detto durante l'illustrazione della manovra - è uno dei pochi ad applicare l’addizionale, così come previsto dalla legge nazionale, utilizzando gli scaglioni di reddito e non più le fasce». Il gettito che arriverà dall’Irpef sarà pari a 16 milioni. Mentre per l’Imu il totale arriva a 57 milioni. «Un bilancio - ha detto il sindaco- che risente dei tagli e del blocco delle spese per il patto di stabilità. Per quanto riguarda i trasferimenti in meno, a settembre c'era un'ipotesi di dieci milioni in meno, ora dopo le ultime manovre si è passati a circa 35 milioni». Tutto questo in un quadro di generale aumento dei bisogni: 500 persone che ogni giorno chiedono un pasto caldo al Centro di solidarietà. Come mantenere quantità e qualità dei servizi? Con i tagli alle sprechi, dice il Comune. Che ieri ha riepilogato tutte le misure applicate in questi mesi: dismissioni degli uffici in affitto ad esempio a Palazzo Doglio, auto blu passate da 15 a 5, consulenze dimezzate e risparmio di 300mila euro per Sant'Efisio. Giovedì, dopo il sì della Giunta, il bilancio ripercorrerà l'iter delle commissioni consiliari. Obiettivo: approvazione della manovra entro giugno da parte del Consiglio comunale. Stefano Ambu ©RIPRODUZIONE RISERVATA