Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Com'è diversa la storia in un archivio!

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2012

Il liceo Michelangelo

Se lo chiedi a loro ammettono, con entusiasmo, di aver imparato un mestiere, e ancora di più, di aver scoperto la bellezza del sapere. Fare lo storico forse, non è quello che faranno da grandi, ma la curiosità di capire ciò che accade gli rimarrà dentro, è diventata un modo di essere. Nulla di più, del resto, ha desiderato per i suoi alunni Emilio Maxia, coordinatore di un progetto che da dieci anni porta gli studenti del liceo scientifico Michelangelo a lavorare (nel senso letterale della parola), nell'archivio comunale e nell'archivio di Stato.
Con la guida degli archivisti, i ragazzi imparano a riconoscere una fonte storica, a distinguere tra le varie tipologie, a leggerla e interpretarla. Consultano documenti riguardanti la storia locale ed elaborano materiali (cd e dispense), che affiancano il libro di testo. Un'esperienza di apprendimento unica dove il sapere è il risultato di una ricerca collettiva e di un dialogo continuo.
Coordinato dal professor Maxia, docente di filosofia e storia, appassionato di storia sarda, il progetto coinvolge l'intero gruppo di insegnanti del Dipartimento di storia e filosofia del Michelangelo. L'iniziativa, spiega Antonio Acheri, insegnante di matematica e stretto collaboratore di Maxia, è stata inaugurata dieci anni fa e ha coinvolto 25 classi e qualche centinaio di studenti che hanno approfondito, di volta in volta, argomenti vari di storia locale: dalla storia delle saline di Cagliari, pubblicata in un cd, alla persecuzione ebraica in Sardegna (in collaborazione con l'Istituto Nautico), al Risorgimento nell'isola, fino a temi più attuali come l'immigrazione, che ha portato i ragazzi a frequentare la comunità senegalese presente a Cagliari. L'anno scorso, un gruppo di studenti delle classi quarte ha frequentato per sei mesi, una volta alla settimana, l'archivio di Stato per raccogliere informazioni sul Risorgimento in Sardegna. Entusiasti dell'esperienza, Gianmarco, Daniele, Alessandro e Marcello, raccontano di aver consultato testi della prima metà dell'Ottocento, di aver trovato, accanto a notizie storiche molto importanti, varie curiosità: lettere anonime, banconote false, manifesti che inneggiavano alla lega sarda. «Abbiamo capito allora che cosa sia la storia e che cosa significhi ricostruirla. Certo è qualcosa di molto diverso dal capitolo del libro di testo».
Quest'anno con il giornalista e speleologo Marcello Polastri, le classi quarte e quinte hanno fatto un lungo viaggio per la Cagliari sotterranea, anche stavolta combinando le belle conferenze di Polastri con le visite guidate e la ricerca in archivio. È un modo d'insegnare, e di imparare, dove certamente si acquisiscono conoscenze, ma soprattutto si diventa persone capaci di pensare.
Franca Rita Porcu