Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tre zone franche nell'isola

Fonte: L'Unione Sarda
2 ottobre 2008

Il Governo ha istituito 22 aree dove le imprese potranno godere di agevolazioni fiscali e contributive

Nasceranno a Cagliari, Quartu S. Elena e Iglesias

Il Governo ha creato 22 zone franche urbane in 11 regioni. Tre nasceranno anche in Sardegna a Cagliari, Quartu e Iglesias.
Tre delle ventidue zone franche urbane istituite dal Governo troveranno spazio in Sardegna. Ieri sera, il ministero dello Sviluppo economico ha annunciato l'istituzione di ventidue zone franche urbane all'interno di città grandi, medie e piccole in undici regioni. Le aziende che si insedieranno in queste aree avranno diritto a incentivi e agevolazioni fiscali e previdenziali, per una cifra pari, complessivamente, a 50 milioni l'anno, nel caso in cui decidano di promuovere nuove attività economiche, anche piccole e micro, entro il 2009. La selezione delle zone franche realizzata dal Dipartimento Politiche di sviluppo del ministero dello Sviluppo economico è stata resa nota ieri. Nelle aree individuate come zone franche urbane, le nuove aziende potranno ottenere l'esenzione dalle imposte sui redditi per 5 anni, ma anche dall'Irap, dall'Ici e l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali.
IL MINISTRO «Con l'avvio delle zone franche urbane», ha commentato in una nota il ministro Claudio Scajola, «diamo una significativa risposta al disagio socio-economico delle aree a maggior tasso di disoccupazione. Gli incentivi e le agevolazioni previste, già sperimentate con successo in Francia e autorizzate dall'Ue, sosterranno la creazione di nuova imprenditorialità e fanno parte dei nuovi strumenti normativi per rilanciare l'intervento nel Mezzogiorno e nelle altre aree deboli del Paese. Stiamo già lavorando per estendere questa misura anche oltre il 2009».
LE AREE Gli incentivi in Sardegna riguardano tre città: Cagliari (quartiere Sant'Elia), Iglesias (centro città) e Quartu (centro città-Pirastu-stagni). Le altre diciannove zone franche urbane, selezionate tra 64 proposte, sono Catania, Gela ed Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Velletri e Sora nel Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.
IL PROCEDIMENTO Il provvedimento sulle zone franche, è stato spiegato ieri dal ministero, verrà sottoposto ora alla valutazione del Cipe e successivamente sarà notificato alla Commissione europea. Si prevede che gli incentivi e le agevolazioni potranno essere concretamente erogati entro la prossima primavera.
Il bando promosso dal Governo, infatti, è stato promosso sulla base delle indicazioni dell'Unione europea, replicando in sostanza quanto avvenuto in Francia dove le zone franche urbane sono già una realtà. In Sardegna hanno risposto una ventina di Comuni proponendo altrettante zone franche urbane, che sono passate poi al vaglio della Giunta regionale. L'amministrazione Soru, infatti, ha effettuato una prima scrematura, sulla base dei parametri fissati dal Governo (che prevedono tra le altre cose un certo livello di disoccupazione, la condizione giovanile e il livello di spopolamento), selezionando dieci Comuni: Cagliari, Iglesias e Quartu Sant'Elena, Carbonia, Alghero, Sassari, Assemini, Oristano, Selargius e Olbia. Una decisione che non mancò di suscitare qualche polemica per l'esclusione del centro Sardegna. ( red. ec. )

02/10/2008