Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ritorna l'Educazione fisica

Fonte: L'Unione Sarda
28 marzo 2012

Quindici laureati insegneranno le attività motorie a 2.500 piccoli scolari

Progetto Coni-Comune per le primarie cittadine

Un tempo c'era l'Educazione fisica. Ogni bambino con tuta e scarpe da ginnastica andava a correre in cortile o fare salti e capriole nella palestra della scuola. I bimbi di oggi, invece, alle elementari non fanno attività motoria. Per questo il Comune, in collaborazione con il Coni provinciale, ha creato il progetto “Alfabetizzazione e Attività motoria integrale”, dedicato ai 2.500 alunni divisi nelle 110 classi delle scuole primarie della città: laureati in Scienze motorie affiancheranno i maestri per educare i bimbi alle attività psicomotorie fino alla fine dell'anno scolastico.
IL PROGRAMMA In realtà ci sono già 5 scuole coinvolte in un analogo progetto a carattere nazionale del ministero per l'Università e ricerca. A questi vanno aggiunti 6 plessi per i programmi comunali di “Alfabetizzazione motoria” e altri 13 per quello di “Attività motoria integrale”. Le uniche che non aderiscono sono quelle di via Garavetti (due plessi) e quella di Mulinu Becciu, ma solo perché avevano già predisposto programmi simili.
I due piani prevedono le stesse attività. Tra le altre, arrampicarsi, calciare, nuotare, saltare. Quello che cambia è il monte ore. Per quello di Alfabetizzazione, a cui aderiscono le scuole che vivono situazioni di disagio, sono previste più ore. Meno per l'Attività motoria integrata. Una scelta obbligata «per far partecipare tutti gli istituti», spiegano l'assessore comunale alle Politiche scolastiche Enrica Puggioni e Francesco Marcello, presidente provinciale del Coni.
IL FINANZIAMENTO Per i due programmi il Comune metterà a disposizione 39 mila euro, che verranno utilizzati «esclusivamente per pagare gli insegnanti, tutte persone laureate e con corsi di specializzazione alle spalle», spiega l'assessore. La paga sarà di 15 euro all'ora, fino a un massimo di 4.500 euro, per ognuno dei 15 specialisti in Scienze motorie che affiancheranno i maestri per la realizzazione delle attività motorie e per quelle collaterali: video, galleria fotografica e giornalino di classe.
GLI OBIETTIVI Sia il Coni che il Comune hanno però intenzione di attivarlo anche per il prossimo anno. «È un progetto che funziona anche come contrasto della dispersione scolastica», spiega Enrica Puggioni che sottolinea come questo sia stato «il primo atto di politica dello sport» e che come effetto ha anche quello di «combattere il dilagare dell'obesità tra i bambini». Mentre il presidente provinciale del Coni mette in evidenza come «per costruire campioni del futuro è importante partire dall'alfabetizzazione allo sport».
A conclusione dei percorsi il Comune con il Coni organizzeranno una festa per tutti i bambini delle quarte e delle quinte classi. In fondo lo sport non è anche un gioco?
Mario Gottardi

 

L'Atleta
Il programma
è un salvagente
per i precari
Il finanziamento del Comune andrà per intero agli specialisti di Scienze motorie. Quindici euro all'ora. Una paga che per molti dei quindici insegnanti impiegati nei due progetti ha un significato preciso: non essere sfruttati. «Nelle palestre ci pagano in media 5 euro all'ora». Pierpaolo Sanna, oltre che partecipare al programma “Alfabetizzazione motoria”, è anche un professionista dell'atletica leggera, ex Nazionale, due lauree e ora dottorando in Biologia dell'ambiente e dell'uomo senza borsa di studio, che ha lavorato nelle palestre e nelle società sportive come preparatore atletico. «Ero al Cus: sto ancora aspettando che mi paghino lo stipendio».
Come insegnante del progetto Coni-Comune lavorerà 300 ore. «Altri colleghi ne faranno meno», spiega. Come lui si arrabattano a lavorare nelle palestre. «Serve una regolamentazione degli istruttori a livello di legge», spiega. «Molti si improvvisano e poi nelle palestre propongono anabolizzanti. Uno specialista non lo farebbe mai». (m. g.)