Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Adozioni più facili»

Fonte: L'Unione Sarda
26 marzo 2012

Al congresso le famiglie chiedono percorsi burocratici agevolati

L'assessore De Francisci: ora basta coi tagli

Perché si desidera un figlio? «È una domanda strana, sembra che nessuno se lo chieda mai», dice Valentina Sbrescia, psicologa e psicoterapeuta. Ma, nel caso di un'adozione, è «la prima che ci si sente fare, con la sensazione che se non si risponderà in modo soddisfacente non si sarà ritenuti degni di essere genitori». E la sua risposta deve essere stata ritenuta soddisfacente, perché la Sbrescia è mamma adottiva di due bambine del Burkina Faso e membro del consiglio direttivo dell'Aga. L'acronimo sta per Associazione genitori adottati, scelta non casuale, perché «l'adozione può essere considerata tale quando i figli adottivi decidono di accettare totalmente i nuovi genitori e quindi decidono di adottarli», spiega Andrea Mendolia, presidente dell'Aga e marito della Sbrescia.
LA GIORNATA La loro è una delle 20 famiglie di Cagliari e provincia che fanno parte dell'associazione, perché, nonostante il carattere regionale, è nata tre anni fa - era il 31 marzo 2009 - ma «ci stiamo espandendo». Questa "Prima conferenza sarda della famiglia adottiva" nasce dal loro bisogno di confrontarsi anche con le istituzioni e con chi in concreto può, attraverso le leggi, semplificare il complicato e costoso iter, soprattutto nell'Isola, che i futuri genitori adottivi devono percorrere. Una giornata, resa possibile dalla collaborazione con l'assessorato alle Politiche sociali del Comune, che ha permesso di sviscerare la complessa tematica dell'adozione da diversi punti di vista. Da quello strettamente legato all'aspetto sociale, intrinseco all'atto dell'adozione, analizzato da Paola Murino, assistente sociale del Comune, alla costituzione della famiglia adottiva, affrontato da Luciana Fancello, psicologa e psicoterapeuta della Asl 8.
LA LEGGE I numeri delle adozioni nell'Isola, dal 2009 ad oggi, mostrano una forte sensibilità alla cultura dell'adozione: sono state 148 le coppie residenti in Sardegna che hanno presentato la richiesta; 76 nel 2011, di cui 30 nella provincia. Ma è soprattutto sulla proposta di legge volta ad agevolare adozioni e affidi, ed evitare ai futuri genitori sardi di spostarsi dalla loro terra per concretizzare il loro sogno, che ci si è soffermati. Una legge “in lista d'attesa”, e che Simona De Francisci, assessore regionale alla Sanità, ha definito «indispensabile» e «frutto di un lavoro straordinario bipartisan che ha avuto anche il merito di unire le parti al di là di quelle che sono le posizioni ideologiche». È importante che la pubblica amministrazione si occupi di affidi e di adozioni perché «investire su questo settore vuol dire far risparmiare spesa pubblica», sostiene Marco Espa, consigliere regionale Pd e firmatario della proposta di legge.
Le famiglie, ieri, non hanno chiesto soldi, ma «percorsi burocratici agevolati», e quindi «sostegno quando si trovano costrette a spostarsi dall'Isola», sottolinea Espa. In concreto la legge si propone di «dare dignità e civiltà a questo percorso, sburocratizzare chi intende seguire l'iter che porta all'adozione», e per quanto riguarda gli affidi «c'è tutta una logica che permette alle famiglie di farsi carico più facilmente delle spese». Si parla di tagliare sul sociale, ma «bisogna investire» sostiene Espa. Pensiero condiviso dalla De Francisci: «Non è tollerabile pensare a ulteriori tagli».
Sara Marci