Rodin: campo superato
Le famiglie rom che abitano nel campo nomadi della 554 hanno visitato le prime case che il Comune potrebbe mettere a disposizione per il «progetto di inclusione sociale», destinato a liberare le baracche costruite nel terreno a ridosso del quartiere di Mulinu Becciu.
Per ora si tratta solo di un sopralluogo di alcuni nuclei familiari insieme ai funzionari del Municipio in piccole abitazioni con giardino fuori città. Ma secondo il presidente della commissione Politiche sociali Fabrizio Rodin «qualche famiglia potrebbe anche essere ospitata in un normale appartamento». Di sicuro, il campo verrà liberato «in fretta, nel giro di mesi, non certo di anni. Perché le condizioni di vita delle persone che ci abitano non sono più tollerabili. Quel campo è superato. E non dobbiamo neanche dimenticarci delle richieste dei residenti di Mulinu Becciu».
«SCELTA CONCORDATA» Rodin però spiega che il progetto non inizierà «prima che venga condiviso anche dalle altre istituzioni coinvolte in questo percorso», come la Regione: nei prossimi giorni il sindaco Massimo Zedda e l'assessore alle Politiche sociali potrebbe incontrare l'assessore alla Sanità Simona De Francisci. I soldi per trasformare in realtà l'abbandono del campo rom arriveranno proprio dalla viale Trento - sono stanziati da anni - ed è per questo che Rodin parla di «grande correttezza istituzionale da parte della Regione».
IL CENSIMENTO I controlli di una settimana fa sono serviti per fare un censimento: nel campo vivono 105 persone. La maxi-operazione era stata pianificata dopo che negli ultimi il campo è stato al centro di alcuni episodi preoccupanti. A parte i continui incendi (in cui vengono distrutti quintali di pneumatici, materiali plastici e altri rifiuti) che ogni notte vengono accesi nelle immediate vicinanze delle baracche (costringendo i vigili del fuoco a fare avanti e indietro per ore), per ben due volte si è rischiata la tragedia, a causa delle ruggini tra le due famiglie che convivono nell'accampamento.
Ora gran parte di queste 105 persone potrebbero lasciare il campo in tempi brevi, se accetteranno di trasferirsi in alloggi e case normali. ( m.r. )