Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Girotondo contro il razzismo

Fonte: La Nuova Sardegna
22 marzo 2012



Anche il sindaco Zedda in piazza del Carmine




MICHELE CIAMPI
CAGLIARI. Un abbraccio attorno alla madonna dell’Immacolata Concezione in piazza Del Carmine per dire un «no» forte a tutte le discriminazioni. Anche Cagliari risponde presente alla Giornata mondiale contro tutti i razzismi. È infatti fra le 35 città italiane che ieri hanno celebrato questo evento. L’ iniziativa, organizzata dall’Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale della presidenza del consiglio dei ministri con il patrocinio di Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati), mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul rifiuto del razzismo e della xenofobia, ricordando quanto accadde nello stesso giorno del 1960 a Sharpeville nel Sudafrica dell’apartheid, dove 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro quel regime che imponeva ai cittadini sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se fermati nelle aree riservate ai bianchi. Cittadini, associazioni, mondo della cultura, scuole, comunità straniere hanno formato una catena umana, intorno ad uno dei luoghi simbolo delle città, per dire ancora una volta e in modo chiaro: no al razzismo. In una piazza assolata il gruppo “X-press” alle 10,30 si è messo a suonare, in contemporanea con le altre piazze italiane - da Torino a Lecce, da Trento a Palermo - il pezzo di Jovanotti “L’ ombelico del mondo”. E i partecipanti, che indossano una maglietta con la scritta “no a tutti i razzismi”, fanno un girotondo al quale partecipa anche il sindaco Massimo Zedda. Oltre al primo cittadino partecipa all’evento la Provincia, la cooperativa La carovana, la Chiesa evangelica, il comitato Primo Marzo, il coordinamento volontario giustizia, Unica 2.0 e una rappresentanza degli immigrati che vivono in città (5mila da 60 Paesi, 11mila in tutta la Provincia). Arrivano dal Senegal, dall’Ucraina, dalla Cina e molti dalle Filippine. Anche una famiglia di Curdi che vive da alcuni anni in città ha partecipato indossando il costume tradizionale e leggendo un messaggio per ricordare la condizione di discriminazione nella quale vive il popolo Curdo. Cagliari, città accogliente, non abbassa la guardia, ma anzi moltiplica le sue forze perché sa che solo dall’incontro delle diversità nasce l’arricchimento e l’uguaglianza fra le persone e che è compito di ciascuno salvaguardare l’umano.