Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sa Chida Santa acchiappa-turisti: la Sardegna investe sulle tradizioni

Fonte: L'Unione Sarda
21 marzo 2012

Cartellone unico per le celebrazioni pasquali con 45 Comuni coinvolti
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La tradizione religiosa come veicolo per il turismo. È questa la proposta che 45 Comuni dell'Isola, sotto l'egida della Regione, portano avanti nell'organizzazione del cartellone dei riti pasquali, promossi con il marchio “Sa Chida Santa”.
LA RASSEGNA Rientra nel progetto “Isola che danza” e si propone di valorizzare i riti in programma nei primi otto giorni di aprile ed è stata presentata ieri dall'assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi e dai sindaci dei centri interessati. Definiti anche gli ultimi dettagli della manifestazione, che quest'anno costerà 180 mila euro e non prevede, al contrario dello scorso anno, nessun contributo per i Comuni.
IL CALENDARIO L'assessorato del Turismo, in collaborazione con l'agenzia regionale, ha agito sulla base delle adesioni e delle segnalazioni dei Comuni, per stilare un calendario unitario finalizzato a pubblicizzare l'evento e sostenerlo con azioni editoriali. Anche questa seconda edizione ha come fine quello di valorizzare gli eventi identitari come i “Riti”, promossi già alla Bit di Milano, nelle fiere europee di settore (comprese quelle imminenti di Mosca e Goteborg) e in occasione dell'inaugurazione dei Sardegna Store di Milano e Berlino. La pubblicità dei vari eventi è prevista anche sul sito Sardegna Turismo e sui siti web commerciali, su stampa periodica, riviste di bordo, radio, tv e quotidiani, sui principali mezzi di trasporto (bus e tram) e nelle aree aeroportuali. Tra i comuni coinvolti nelle celebrazioni figurano centri importanti come Alghero, Bosa, Cagliari, Castelsardo, Iglesias, Laconi, Lanusei, Nuoro, Orgosolo, Oristano, Orosei, Samugheo, Santu Lussurgiu, Sassari, Tonara e Villacidro.
L'ASSESSORE «Continuiamo», ha detto l'assessore Crisponi, «il discorso di tutela dei valori certificati della storia e dell'identità, nonostante i sacrifici imposti dai tempi. Gli amministratori locali, attraverso l'opera impagabile delle confraternite (sas coffarjas), sono i custodi e tramandano un inestimabile patrimonio sacro e tradizionale. Con la loro collaborazione e la condivisione di conoscenze e usanze tradizionali, intendiamo, rinforzare la cassaforte di questo patrimonio culturale, tenendo vive le nostre radici, ma anche promuoverlo in palcoscenici nazionali e internazionali. Non dimentichiamo gli stessi sardi che, con quasi un milione di presenze, sono stati nel 2011 la seconda utenza delle nostre strutture ricettive nel mercato nazionale, dopo la Lombardia e davanti al Lazio: un dato da non sottovalutare».
I SINDACI I primi cittadini intervenuti si sono mostrati entusiasti per la manifestazione, nonostante i tagli. Per il sindaco di Zeddiani Laura Solinas, l'iniziativa è molto interessante: «Speriamo di bissare e migliorare l'edizione dell'anno scorso, che ha coinvolto molti cittadini anche dei paesi vicini. Proseguiremo nello sforzo per salvaguardare le nostra identità e i valori della nostra tradizione». Sulla stessa lunghezza d'onda Piero Flore, di Scano Mortiferru: «È importante mantenere i caratteri della sobrietà tenendo presente che ai riti sono presenti, oltre i turisti, anche persone devote. Mi pare che la regia della Regione abbia valorizzato anche questo aspetto».
Sergio Atzeni