Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ici arretrata, incubo per trentamila

Fonte: L'Unione Sarda
1 ottobre 2008

Il Comune reclama le imposte degli anni 2000 e 2003. Già pronti i moduli per i ricorsi

Pioggia di avvisi e cartelle esattoriali: mancano sei milioni

Secondo il Comune, mancano all'appello 3,9 milioni per il 2003 e due milioni per il 2000: «Dati in linea con quelli dell'anno scorso».
Trentaduemila: tante sono le famiglie cagliaritane che in questi giorni, nella cassetta della posta, hanno trovato brutte notizie. Cioè avvisi del Comune (22 mila) e cartelle esattoriali di Equitalia (oltre 10 mila) per presunta Ici non versata negli anni 2000 e 2003.
LE CIFRE Sbaglia chi immagina che l'amministrazione comunale stia cercando di far fronte a suo modo all'abolizione dell'imposta sulla prima casa: ogni anno l'ufficio tributi passa in rassegna i dati sul patrimonio immobiliare dei cittadini incrociandoli con i tributi versati in un dato anno. In questo caso, il 2003. La cifra che manca all'appello, 3,9 milioni di euro, è grosso modo la stessa che era saltata fuori l'anno scorso. «I dati - sottolinea la dirigente Maria Letizia Sanna - sono assolutamente in linea col passato. Si tratta in parte di evasione totale, in parte di dichiarazioni imprecise o di errori nella comunicazione dei dati fiscali, in parte di discrepanze fra quanto risulta dalla documentazione catastale o dal registro delle successioni e gli introiti nelle casse del comune. Di solito, ne recuperiamo il 60 per cento». E il resto? «Ci sono due ipotesi: o si accerta che sono imposte non dovute, e allora si annullano, o vengono iscritte a ruolo». Cioè comunicate (entro due anni, per obbligo di legge) a Equitalia che emette le sue cartelle esattoriali: come le oltre 10 mila di questi giorni, «relative ad avvisi emessi due anni fa per Ici dell'anno 2000 e non pagate o, addirittura, relative a sentenze delle Commissioni tributarie provinciale o regionale», prosegue la dirigente, «per un ammontare di circa due milioni di euro».
In totale, quindi, l'amministrazione comunale reclama qualcosa come poco meno di sei milioni di euro.
CONTESTAZIONI Chi ritiene di non dovere quelle somme, non ha che da presentarsi (possibilmente con gli estremi dei pagamenti fatti a suo tempo) negli uffici al piano terra di via Nazario Sauro, che aprono il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì e giovedì dalle 15,30 alle 17,30: allegato a ciascun avviso, insieme al bollettino di conto corrente bancario e a una lettera esplicativa, c'è un modulo precompilato per l'istanza di riesame. Negli stessi uffici può chiedere chiarimenti anche chi ha ricevuto la cartella di Equitalia, che dal suo canto ha solamente funzioni di riscossione e non può entrare nel merito. Se gli uffici accertano che l'imposta non è dovuta, trasmette l'informazione al centro di coordinamento interregionale di Equitalia, che per la Sardegna si trova a Napoli: al contribuente arriverà poi la conferma della cancellazione della richiesta.
MARCO NOCE

01/10/2008