Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Col petrolio rallenta l'inflazione

Fonte: L'Unione Sarda
1 ottobre 2008

A settembre l'indice a +3,8%, a Cagliari scivola al 4,2

Dopo sette mesi di rialzi, a settembre, stando alle prime stime dell'Istat, cala l'inflazione, passata al 3,8% rispetto al 4,1% di agosto. Cagliari passa dal 4,7 al 4,2%. Le ragioni? Il calo del petrolio.
L'inflazione piega la testa per la prima volta in sette mesi. Dopo un rally ininterrotto da febbraio ad agosto, a settembre l'indice del carovita torna in flessione e si riporta al 3,8%, dal 4,1% di luglio. E l'indice dei prezzi al consumo su base mensile gira in negativo, segnando -0,3%: non accadeva da due anni. La chiave di volta di questa discesa sta nell'energia, la stessa voce prima responsabile dell'impennata dei prezzi. Ma su molti altri beni, a cominciare dagli alimentari, le tensioni continuano e si sommano a rincari stagionali, come quello dei libri scolastici. O dei servizi telefonici, che subiscono il contraccolpo dei rialzi delle tariffe nella telefonia mobile. La frenata, comunque, c'è stata, per lo meno in base alla stima preliminare che l'Istat dovrà confermare.
IL GOVERNO «È un dato rassicurante», commenta il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, «dovuto anche all'impegno del governo» e rafforzato dalle indicazioni sui prezzi alla produzione dell'industria, che ad agosto hanno corso meno che a luglio: +8,2% contro +8,7%. L'inflazionistica italiana è risultata un po' più sostenuta che in Europa: la stima flash di Eurostat sulla media dei 15 paesi Ue segnala una discesa al 3,6% dal 3,8% di agosto.
LA SARDEGNA Cagliari resta al vertice della classifica dell'inflazione tra le città capoluogo, ma l'aumento dei prezzi appare ancora più ridimensionato rispetto alla media nazionale: si è passati da un aumento annuo del 4,7 ad agosto al 4,2% stimato dall'Istat per il mese che si appena concluso. La dinamica inflazionistica rispecchia quella italiana. A Cagliari il capitolo trasporti, cui fanno capo anche i carburanti delle auto, è scesa in un mese da 9,2 a 7,6%, proprio per la contrazione del prezzo del petrolio.
GLI ALIMENTARI Pane e pasta, da mesi nell'occhio del ciclone, rallentano solo in apparenza. Il capitolo “pane e cereali” registra in Italia una diminuzione della crescita tendenziale, che passa dal +12,2% di agosto al +10,6% di settembre. Ma si tratta di un effetto statistico, dovuto al confronto con il dato dell'anno precedente. La dinamica mese su mese, infatti, mostra un aumento dello 0,4%. Nel dettaglio, il pane sale dell'8,6% annuo, la pasta del 24,8% con quella di semola di grano duro che fa un balzo del 33,6%. «Le tensioni si allentano e la fase di rientro», assicura il presidente di Assipan-Confcommercio, Claudio Conti, «è in corso», ma «non può esaurirsi in tempi brevi». Restano sorvegliati speciali anche carne, latte e formaggi. Per i soli prodotti alimentari, afferma Coldiretti, le famiglie spenderanno quest'anno 332 euro in più, mentre la Cia parla di rincari «non giustificati». Nel mese di riapertura delle scuole, nell'elenco dei rincari figurano anche i libri scolastici, con aumenti dell'1,7% sul 2007. E il capitolo istruzione sale dell'1,3% rispetto ad agosto. ( red. ec. )

01/10/2008