Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Porto canale: «Ottocento navi all’anno»

Fonte: La Nuova Sardegna
30 settembre 2008

MARTEDÌ, 30 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

di Mauro Lissia


Contship: «Grazie a chi ci ha dato fiducia» Soru: «Ma la politica non ha alcun merito»



Hapag Lloyd e sei big del trasporto a Macchiareddu: «La Sardegna collegata con 83 scali internazionali» Più facile ed economico spedire i prodotti dell’isola

CAGLIARI. Le grandi navi portacontainer arrivano e continueranno ad arrivare al terminal di Macchiareddu, almeno 800 all’anno. Ma da Thomas Eckelmann - il presidente di Eurokay, il gruppo che controlla Contship Italia e quindi il concessionario Cict - è partito un pacato richiamo alla saggezza, rivolto strategicamente ai sindacati: «In un porto come quello di Tangeri - ha detto l’azionista di riferimento di Contship-Cict - il costo del personale è cinque volte inferiore all’Italia...». Come dire che la concorrenza è forte, che la strada dello sviluppo non è in discesa.
Ma soprattutto per chiarire che l’accordo sottoscritto da Contship con la capofila Hapag Lloyd e la Grand Alliance fra sei grandi del trashipment internazionale può essere un colpo formidabile per la crescita economica della Sardegna purchè si lavori al passo giusto e si tengano, malgrado il futuro sia nel mare, i piedi saldamente a terra. Il messaggio, arrivato dalla fonte più autorevole del gruppo armatoriale all’incontro organizzato dalla Regione all’hotel Mediterraneo su ‘Cagliari-Porto Canale, un nuovo hub della rete del trasporto mondiale ed euromediterraneo’ era forse necessario per governare l’euforia che ha cancellato d’improvviso il pessimismo sul futuro del transhipment cagliaritano. Chi fino a pochi giorni fa gridava al disastro ieri pomeriggio si è presentato con la cravatta migliore a prendersi qualche passaggio televisivo. Ma se i sindacati sono avvertiti e la presidente di Cict Cecilia Batistello ha ringraziato soltanto chi pensava lo meritasse («il ministro dei trasporti Altero Matteoli, il presidente Renato Soru, il sindaco Emilio Floris e il vicepresidente di Cict Oscar Serci») i numeri illustrati da Giordano Bruno Guerrini - responsabile sud Europa di Hapag Lloyd - annunciano prospettive che fino a un mese fa apparivano inimmaginabili: ottocento navi già all’orizzonte, la Sardegna collegata con gli 83 maggiori porti del mondo, sei linee trasoceaniche e dieci linee feeder, in base a una rete di servizi settimanali che basta e avanza per assegnare al porto canale la qualifica di hub. Vale a dire porto-volano e insieme capolinea di un sistema destinato ad abbracciare i grandi scali del pianeta, da Halifax ad Alessandria d’Egitto passando per il Mar Nero, la Turchia, il Pireo e Salonicco fino alla Cina. Una previsione di 800 mila teu - la misura del contenitore standard - nell’anno, con crescite certe perchè basate sull’enorme, forse unica disponibilità di superfici nello scalo cagliaritano in una fase in cui altri porti sono prossimi alla saturazione.
Più che la giornata delle informazioni quella di ieri è stata l’occasione per celebrare la firma del patto e ringraziare i protagonisti in una sala congressi affollata come accade di rado. Non c’è stata la prevedibile corsa ad attribuirsi il merito dell’operazione-porto canale perchè il governatore Renato Soru l’ha stoppata con apprezzabile onestà, oltre che tempismo: «La politica non ha alcun merito in questa vicenda - ha detto aprendo i lavori - l’arrivo a Cagliari di Hapag Lloyd e degli altri grandi operatori è il risultato della posizione geografica della Sardegna, dell’appetibilità del nostro porto e dell’azienda concessionaria che ha fatto bene il suo lavoro. Sono stati risolti i problemi di assetto dell’azionariato e adesso possiamo pensare con realismo a un porto che diventa hub, all’interno di una grande rete di trasporti mondiale. Va rivisto l’intero sistema e va affrontato anche il problema Tirrenia» mentre la Regione potrà investire i 60 milioni programmati per le infrastrutture dello scalo. Per Soru «si tratta di una grande opportunità per la Sardegna di spedire le merci punto a punto, con una forte riduzione dei costi, per le industrie che ci sono e per quelle che ci saranno». Nelle prime file della sala consiglieri regionali assenti finchè Cict lottava col problema Maersk, dirigenti di organizzazioni e anche qualche sindacalista che appena un mese fa chiedeva a gran voce la revoca della concessione al gruppo Contship: «Il presidente Soru e il sindaco Floris ci hanno dato fiducia e ci hanno lasciato lavorare - ha spiegato Cecilia Batistello - hanno creduto nel nostro lavoro anche in una fase di difficoltà, nata dal disinteresse del socio Maersk per il porto di Cagliari. Ho chiesto fiducia ed ero preoccupata, ma sapevo che la soluzione sarebbe arrivata». Con quella c’è stato il ritorno al lavoro di 207 operatori: «E torneranno a Cagliari quelli che hanno scelto di trascorrere questi mesi difficili lavorando altrove, come a Tangeri» ha detto la Batistello. L’invito più significativo è stato per gli imprenditori e la politica sarda: «Ora avete la bicicletta - ha detto la manager - dovete pedalare». I soldi per andare avanti con le banchine deserte invece li ha messi Eurokay («grazie anche a Eckelmann» ha detto la Battistello rivolgendosi al marito-patron del gruppo) mentre Graziano Milia, nel doppio ruolo di presidente della Provincia e del Casic, ha voluto ricordare come anche il Consorzio abbia fatto la sua parte: «Piccola, ma la verità è che abbiamo sempre creduto nel futuro del porto e per questo abbiamo lavorato». Non un risultato definitivo, per il presidente dell’autorità portuale Paolo Fadda. Ma certo una grande ripresa.
Il sindaco Floris ha rassicurato alcuni operatori sulle ricadute che arriveranno da Macchiareddu sul porto commerciale: «E’ il momento dell’ottimismo, basato sui fatti». E i fatti annunciano - dalla voce di Eckelmann e Guerrini - la costruzione di 200 navi, di cui 35 di prossima consegna: opereranno anche su Cagliari, 14 entro il 2011. Ma sono le dimensioni di Hapag Lloyd a impressionare: 133 navi, quinto posto nel mondo per volumi di traffico, 320 uffici in 130 paesi, 8000 dipendenti e una crescita fra il 2004 e il 2007 che ha toccato i cinque milioni e mezzo di teu, il dieci per cento di quanti vengono movimentati nel mondo in un anno. Abbastanza da togliere i dubbi che il docente di portualità Paolo Ritossa ha voluto esprimere sulle prospettive del nuovo hub: «Lei ha dubbi? - l’ha redarguito con freddezza glaciale Cecilia Batistello - anche noi abbiamo sempre i nostri, che ciascuno si risolva i suoi».