Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’INCONTRO Giorgio Asproni tra unità d’Italia e lotte per l’Isola

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 marzo 2012

 

CAGLIARI Obiettivo puntato sulla vita e l’attività politica del bittese nel corso di una conferenza-dibattito alle 17 nella sala conferenze della biblioteca regionale di viale Trieste 137 di Roberto Mura Ci sono personaggi che è obbligo ricordare per la loro dedizione alla causa isolana, oltreché per il genio. Esempi di passione civile, rigore morale, virtù politica. Mica robetta, specie se buttiamo gli occhi alle miserie dell’oggi e all’assoluta indifferenza che, spesso, i rappresentanti sardi al parlamento mostrano per le sorti della piccola patria sarda, che pure non li ha mandati a Roma in villeggiatura. Per accendere una lampadina, alle 17 nella sala conferenze della biblioteca regionale di viale Trieste 137, a Cagliari, l’a ss ociazione culturale Giorgio Asproni promuove la conferenza-dibattito “Giorgio Asproni tra unità d’Italia e battaglie per la Sardegna”. Occasione buona per presentare i volumi: “Giorgio Asproni nel parlamento italiano” a cura di Alessandro Visani e “Massoneria e Unità d’Italia” a cura di Fulvio Conti e Marco Novarino. L’associazione Asproni, dice il presidente Idimo Corte «dal 2006 studia il Risorgimento e in particolare l’illustre bittese, per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica il suo messaggio politico».

Asproni, spiega Corte «venne eletto al Parlamento nel 1848 e abbandonò l’abito talare senza che la Chiesa lo sospendesse a divinis. Venne eletto in nove legislature e stette ventisette anni in Parlamento». Il bittese si impegnò «per l’unità politica del Paese e l’integrazione delle identità culturali italiane, lottò per il riconoscimento dei problemi peculiari della Sardegna e criticò il Governo piemontese, che combatteva il disagio sociale con la repressione». Asproni intuì che le cause «andavano ricercate nella povertà delle popolazioni. Proponeva per l’Isola non azioni repressive ma riforme, bonifiche, incentivi all’attività mineraria, costruzione di ponti, strade e ferrovie». Inoltre auspicava «l’i nvio in Sardegna di amministratori competenti e che l’Isola non avesse più una posizione marginale nei bilanci dello Stato». Arianna Onidi, ricercatrice dell’associazione Asproni e organizzatrice dell’e ve nto, spiega: «Le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia hanno incrementato gli studi sul Risorgimento. Auspichiamo che l’interesse non rimanga circoscritto al 2011 ma perduri nel tempo. Perciò abbiamo rivolto molta attenzione alla partecipazione degli studenti delle scuole. I giovani devono appassionarsi allo studio della storia del loro Paese e raccogliere l’eredità morale di Asproni». All’incontro, patrocinato da Regione, Comune di Cagliari, Isre di Nuoro e Fondazione Banco di Sardegna, interverranno Idimo Corte dell’associazione Asproni, Salvatore Liori dell’Isre di Nuoro, Luciano Carta dell’Istituto superiore “Primo Levi”, Marco Novarino dell’Università di Torino, Marco Pignotti dell’Università di Cagliari, Daniele Serra dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e Fulvio Conti dell’Università di Firenze.

FOCUS SULLA MASSONERIA Conti, docente di storia contemporanea, nel suo intervento prenderà spunto dai contenuti del libro “Massoneria e Unità d’Italia” (ed. Il Mulino). «Fin dalla sua nascita, nel 1859, il Grande Oriente d’Italia ha legato la sua storia a quella del Paese. Pur nell’affermazione dei principi della fratellanza universale e del solidarismo umanitario, si è caratterizzato per uno spiccato sentimento patriottico e per la totale identificazione col nuovo Stato unitario. Non meraviglia che le prime logge del risorto Grande Oriente pensassero di offrire la carica di gran maestro a Cavour e che, dopo la sua morte, nel giugno del 1861, larga parte di quella generazione di patrioti risorgimentali abbia aderito alla massoneria», dice Conti. Asproni «fu uno dei protagonisti delle vicende unitarie e ci ha lasciato una moltitudine di documenti, alcuni ancora in attesa di essere studiati. Anche il ruolo della Sardegna, nel processo risorgimentale e nel nuovo Stato unitario, merita uno studio approfondito, con particolare attenzione nei confronti della massoneria, che aveva tra i suoi iscritti, oltre a Giorgio Asproni, molti personaggi di assoluto rilievo ». Proprio su tale tema verte la nuova ricerca che Conti sta conducendo in collaborazione con Marco Pignotti, Nicola Gabriele, Luciano Carta, Marco Novarino e Aldo Borghesi. Lo studio, dice Fulvio Conti «intende ricostruire la presenza della massoneria in Sardegna - e in senso lato delle correnti culturali e politiche d’ispirazione laica - dalle origini settecentesche fino alla seconda metà del Novecento e si configurerà come uno strumento per rileggere la storia delle classi dirigenti regionali e del tessuto associativo popolare e borghese».