Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ballardini «Niente pubblico allo stadio»

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 marzo 2012

 

DALLA PANCHINA La provocazione dell’allenatore rossoblù per il Sant’Elia agibile a metà: «Per me il Cagliari dovrebbe giocare senza spettatori in casa: neanche una persona sugli spalti»

«Per me il Cagliari dovrebbe giocare senza spettatori in casa». Mister Ballardini preferisce le porte chiuse a quelle socchiuse. Secondo l’allenato - re del Cagliari per dare un segnale forte sulle assurde condizioni del Sant’Elia si dovrebbe realizzare quello che per Elio e le Storie Tese era l’incubo dei Mondiali americani del ‘94: «Nessuno allo stadio, nessuno che uligana, nessuno si accalca, nessuno fluidifica, nessuno sugli spalti, nessuno in panchina ». A parte il finale, è quello che si augura Davide Ballardini stufo di giocare con lo stadio a pubblico limitato, solo Tribune centrali e curva Nord, da dove tra l’altro sono spariti cori e striscioni per le proteste contro la tessera del tifoso. Il risultato è che manca il sostegno degli ultrà e le partite si disputano con Distinti e curva Sud deserti, circondati da tre quarti di vecchio stadio abbandonato.

Già, ma abbandonato da chi? Ballardini parla della tristezza del «giocare in casa propria e avere due terzi dello stadio vuoto, diciamo così, non solo per nostra responsabilità». Di sicuro responsabilità non ne hanno i giocatori né tantomeno il loro allenatore, che ora invoca la protesta dei tifosi. «Non sono mai per le cose fatte a metà, per me il Cagliari dovrebbe giocare senza spettatori in casa propria: neanche una persona allo stadio - ha detto ieri Ballardini - perché, se si vuol fare una denuncia, la denuncia non la fai a metà: la denuncia la fai completa!». Da fine gennaio metà stadio è stata dichiarata inagibile, da allora il Cagliari ha giocato al Sant’Elia semideserto contro Fiorentina, Roma, Palermo e Lecce conquistando 7 punti su 12. Nello stesso arco di tempo è andata peggio nelle partite giocate in stadi “nor - mali” con due 3-0 rifilati da Milan e Siena e due 0-0 a Novara e Udine. Le partite al Sant’Elia sono inguardabili per i tifosi e frustranti per i giocatori, il malcontento cresce col passare del tempo e i tifosi stanno organizzando petizioni e iniziative di protesta, anche se non si capisce chi debba essere il bersaglio perché la questione stadio va avanti da anni e la soluzione non è ancora chiara.

Cellino dopo i problemi con la precedente Giunta comunale aveva deciso di mollare tutto e costruire un nuovo impianto a Elmas, ma quella strada è diventata impraticabile. A questo punto è rientrata in ballo la possibilità di restare al Sant’Elia e il presidente ha cominciato a dialogare con la nuova maggioranza. A dicembre dell’anno prossimo scade la convenzione a favore della società di viale La Playa, ma il Comune deve decidere prima come dovrà essere sistemato lo stadio. Più volte da Palazzo Bacaredda il patron rossoblù è stato invitato a saldare i debiti e decidere sul futuro. Nel frattempo lo stadio è stato lasciato a se stesso e adesso il Comune sta eseguendo interventi per limitare il degrado e restituire l’agibilità ai settori chiusi. A Ballardini manca il sostegno dei tifosi, perché alle partite disputate al malconcio Sant’Elia manca l’anima. E arriva la sua proposta estrema: «Il Cagliari dovrebbe giocare senza nessuno spettatore al Sant’Elia - ha concluso - così, se vogliamo fare una denuncia, la facciamo per intero». Marcello Zasso