Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’ATTESA Rossella, appelli e paura per una “donna speciale”

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 marzo 2012

 

INIZIATIVE Molte manifestazioni per chiedere la liberazione della cooperante sarda. Striscioni a Milano, Genova e La Spezia. Il ministro Riccardi: «Speriamo ancora in una rapida soluzione»

«Mi auguro che il problema dei nostri rapiti possa trovare pronta soluzione ». Le parole espresse ieri dal ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, gli appelli lanciati dai politici, dalle istituzioni, dai personaggi della cultura e dello spettacolo, le manifestazioni di affetto di tante città non solo della Sardegna, non allentano la tensione vissuta in via Brigata Sassari a Samugheo, nell’abitazione dei genitori di Rossella Urru, la cooperante rapita il 23 ottobre scorso in Algeria. La notizia della morte di Franco Lamolinara, 48 anni, e del collega britannico Cristopher Mc Manus, rapiti in Nigeria il 12 maggio dello scorso anno, e ieri uccisi dai sequestratori durante un’operazione congiunta anglo-nigeriana per liberarli, ha in qualche modo raggelato le manifestazioni di solidarietà di Samugheo che aveva dedicato l’8 marzo proprio a Rossella, una “donna speciale”, come recitava lo striscione sulla facciata del Municipio, per la quale adesso tutti vivono con il fiato sospeso. Ieri il paese si è stretto attorno alla famiglia di Rossella.

L’iniziati va è partita dagli uffici del Comune. Dai colleghi e dalle colleghe del padre della cooperante, Graziano, comandante della polizia municipale, e della mamma, Marisa, dirigente dell’Uf - ficio tecnico. Nel tardo pomeriggio i concittadini della Urru si sono ritrovati nella piazza del Municipio e in corteo in una “passeggiata di solidarietà” hanno raggiunto l’abitazione in via Brigata Sassari dove sono stati lanciati dei palloncini in segno di speranza. Circa un’ora dopo la conclusione della manifestazione è arrivata la notizia del blitz delle teste di cuoio in Nigeria e il tentativo di liberare i due ostaggi, terminato purtroppo con il loro assassinio, circa un’ora dopo la speranza ha lasciato il posto alla paura, allo sconforto, alla tensione. Una tensione che negli ultimi giorni si è particolarmente accentuata a causa della notizia della liberazione di Rossella, del suo ipotetico viaggio insieme a un mediatore verso la capitale dell’Algeria, liberazione e viaggio mai confermate dalla Farnesina. I genitori di Rossella non hanno mai smesso di parlare con la Farnesina, ogni giorno ci sono contatti e telefonate, ogni giorno Maria e Graziano attendono vicino la notizia della liberazione. Di sicuro la diplomazia italiana sta lavorando nel tentativo di risolvere al più presto la situazione. Secondo alcune indiscrezioni trapelate anche il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nei prossimi giorni, incontrerà dei diplomatici proprio per parlare del caso di Rossella.

La data dell’incontro e i nomi dei diplomatici che il presidente Cappellacci incontrerà sono coperti dalla massima riservatezza. Ieri, proprio nel giorno della festa della donna, un appello per la liberazione è arrivato dalla Commissione Pari opportunità della Provincia di Cagliari: «La Commissione affinché non cali l’attenzio - ne su questo delicato sequestro si impegna a ricordare Rossella in apertura di tutte le prossime iniziative pubbliche in programma». Appello analogo è stato lanciato dal primo cittadino Massimo Zedda che ha anche sottolineato «l’angoscia dei familiari che, tra notizie e smentite, attendono, come tutta l’Isola, il ritorno a casa della giovane donna». Anche le detenute del carcere Buoncammino hanno chiesto la liberazione di Rossella durante l’incontro “Un sorriso oltre le sbarre” promosso dall’associazio - ne “Socialismo Diritti Riforme” in collaborazione con la sezione cagliaritana della Fidapa a cui ha preso parte la presidente del Consiglio regionale, l’onorevole Claudia Lombardo: «Rivolgiamo un pensiero a Rossella Urru, una persona privata della libertà per avere scelto di dedicare il suo impegno a quanti hanno bisogno di aiuto. Non c’è luogo più simbolico per chiedere la sua immediata liberazione e non c’è giornata più significativa per pensare a lei che purtroppo condivide attualmente con le detenute madri, mogli, sorelle, fidanzate una condizione di negazione della persona». Molti i Comuni che in tutta Italia hanno appeso uno striscione o hanno dedicato la giornata dell’8 marzo alla cooperante.

Come il Comune di Genova: «Serve un’attenzio - ne molto forte per arrivare alla liberazione di Rossella - ha detto il sindaco Marta Vincenzi - Genova non si dimentica di lei, una donna straordinaria che spero possa presto tornare a casa». Anche il Comune di La Spezia ha esposto un grande striscione sulla facciata del municipio, come uno striscione su iniziativa del Consiglio provinciale di Milano, è stato appesa a Palazzo Isimbardi. «Avevamo accolto tutti con grande gioia la notizia della liberazione della Urru di qualche giorno fa - commenta il presidente del Consiglio provinciale di Milano Bruno Dapei - Purtroppo i contorni ancora incerti della vicenda rendono ancora più urgenti iniziative capaci di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo caso e su quello di tutte le italiane e italiani rapiti nel mondo».