Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ducato, la donna del 2012

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2012

PERSONAGGI.

Guida il polo produttivo per la bioedilizia più grande d'Italia
 

Per l'imprenditrice “verde” il premio del Lioness
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Si devono a lei le ultime, importanti innovazioni nel campo della green economy, con profonda devozione per il made in Sardinia e per il principio della ricerca condivisa, attraverso la quale scambiare saperi per accrescere la conoscenza collettiva. Il premio "Donna Sarda 2012", iniziativa promossa dal Lioness Club e giunta quest'anno alla ventiseiesima edizione, è andato a Daniela Ducato, cagliaritana di nascita e guspinese di adozione, l'imprenditrice numero uno della bioedilizia in Italia. Alla cerimonia, che si è svolta ieri nella sala Consiliare del Comune, c'erano il sindaco Massimo Zedda e la presidente del Lioness Club Piera Carta. E di una sala gremita di amici e colleghi che la Ducato ha saputo attrarre a sé negli anni per realizzare, fra le ultime scommesse, "La Casa Verde Co2.0", ovvero il polo produttivo per la bioedilizia più grande d'Italia (premiato lo scorso giugno all'Itwiin di Torino).
IL PERSONAGGIO Sebbene in questi ultimi anni sia riuscita a coinvolgere 50 territori di tutta l'Isola, 40 aziende, 2000 persone di cui 250 in maniera diretta, non ama definirsi "vincitrice". «Non sono altro che il capitano di questa squadra» spiega l'imprenditrice, «o la cuoca che ha messo insieme gli ingredienti». Tutto è dono, secondo il green concept della donna sarda dell'anno: così gli "scarti" cessano d'essere considerati tali e diventano prima "eccedenze" - provenienti principalmente dal mondo agricolo, pastorale e apistico - poi prodotti delle industrie-bio: Edilana, Edilatte, Editerra, dove materie prime per la realizzazione, ad esempio, di mattoni, sono lana di pecora, latte e altre eccedenze della lavorazione casearia, riso, smielatura e terra cruda. Un mattone simbolico lo ha donato al sindaco, insieme a numerosi libri di settore mentre, alla Carta, un mazzo di quindici rose di lana: una per ogni anno trascorso dalla nascita della Banca del Tempo, altra sua importante creazione.
IL PREMIO «Ho conosciuto la storia di Daniela nel luglio scorso, leggendo un articolo di Maria Paola Masala - racconta la presidente del Lioness Club - e da allora mi sono appassionata: fino a leggere ogni documento sulla sua attività e a volerla incoronare "donna sarda d.o.c", per le sue battaglie contro ogni sorta di spreco e per la tenacia con cui salvaguarda il senso della comunità e delle sue radici». Nonché per il rifiuto del denaro pubblico per realizzare i suoi progetti: «Al proverbio inglese "il tempo è denaro" - precisa la Ducato - ho sempre preferito quello di Don Milani, "il tempo è vita"».
«Speriamo che le buone pratiche nell'utilizzo e nel rispetto dell'ambiente siano contagiose», ha commentato Zedda. Poi il pensiero, inevitabilmente, si è posato su Rossella Urru: «Una eccellente donna sarda».
Michela Seu