Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Tuvixeddu diventi monumento nazionale»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 settembre 2008

SABATO, 27 SETTEMBRE 2008

Pagina 4 - Sardegna

Gli ambientalisti scrivono al Capo dello Stato





CAGLIARI. Gli ambientalisti scrivono a Napolitano perché dichiari il colle-necropoli di Tuvixeddu monumento nazionale. Due associazioni hanno spedito la richiesta anche al ministro dei beni culturali che già attende una relazione sul progetto immobiliare.
Il ministro Bondi vuole sapere nel dettaglio quale sia la storia delle autorizzazioni che hanno reso possibile il progetto Coimpresa e l’accordo di programma del 2000 tra Regione, Comune, soprintendenze e imprese. Secondo l’accordo si doveva costruire un insediamento immobiliare a lato della collina, realizzare un parco ambientale-archeologico e costruire una strada che taglia in due il colle sfruttando l’avvallamento lasciato dalle vecchie cave. La richiesta di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra, se venisse accolta, metterebbe il colle sotto una di campana di vetro: «I monumenti nazionali - spiega Stefano Deliperi a nome delle due associazioni -, com’è noto, sono degli immobili di interesse artistico o storico o antropologico ritenute fondamentali per l’identità della nazione. Conseguentemente - ha scritto Deliperi - essi devono essere conservati senza manomissioni, come recentemente accaduto per l’isola di Santo Stefano minacciata da fenomeni speculativi». Gli ambientalisti ricordano la quantità di vincoli che già sono stati apposti al colle, ma «l’individuazione da parte del presidente della Repubblica di Tuvixeddu quale monumento nazionale ne comporterebbe la salvaguardia integrale e la destinazione all’esclusiva pubblica fruizione, previo indennizzo per gli interventi privati già definitivamente e legittimamente approvati. Una possibile e praticabile soluzione - sottolineano gli ambientalisti - per tutelare i pubblici interessi in una situazione estremamente complessa». Giovedì il presidente della Regione Renato Soru avrebbe dovuto incontrare il ministro dei Beni culturali Bondi, l’appuntamento è stato rinviato, Soru vuol portare la richiesta di far inserire la necropoli più importante dell’intero Mediterraneo «fra i siti tutelati dall’Unesco».
Nel frattempo va avanti il contenzioso della Regione coi privati cui sono stati bloccati i cantieri di nuovo dopo la sentenza del Consiglio di Stato che dava torto alla Regione. Le imprese, di nuovo, hanno ricorso, il Tar ancora una volta ha sospeso in via cautelare il blocco della Regione, gli avvocati di questa preparano adesso il ricorso bis al Consiglio di Stato. Nella partita il Comune ha un campo suo: è quello dove si contrappongono il sindaco e il soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici di Cagliari il quale ha annullato due nullaosta rilasciati nell’agosto scorso dal Comune alla Coimpresa sempre sulla scorta dell’accordo di programma del 2000 e già impugnato dalla Regione. Una guerra e un caso politico che ancora una volta è arrivato fino a Roma. Già in altra occasione intervenne il ministero: alla fine degli anni Novanta, per allargare il vincolo disposto dalla soprintendenza archeologica. Secondo Roma non bastava. (a. s.)