Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Niente ripascimento per il Poetto, manca uno studio serio sulla spiaggia»

Fonte: La Nuova Sardegna
2 marzo 2012

La Provincia capofila del più importante progetto europeo sulla salvaguardia delle dune




CAGLIARI. Poetto, è arrivata l’ora di scegliere. Se deve restare spiaggia oppure trasformarsi in un quartiere urbano dove portare folle, organizzare eventi, aprire locali. Perché se deve restare spiaggia bisogna tirare il freno a mano, invertire la marcia, andare verso scelte chiare e coraggiose da sostenere attraverso studi e progetti. C’è posto perfino per le attività imprenditoriali in un tratto di costa che vuol restare spiaggia, ma con misure e connotati del tutto differenti da quelli che sono dilagati finora, senza distinzioni tra Cagliari e Quartu. Ed è proprio da qui, dalla necessità di eliminare il confine tra Cagliari e Quartu quando si deve parlare di Poetto, che ha deciso di ricominciare la Provincia col tavolo che si è riunito il 31 gennaio per la prima volta su impulso dell’assessore alle Politiche ambientali, Ignazio Tolu. I comuni in questi mesi stanno lavorando al Pul, il piano di utilizzo dei litorali, sulle indicazioni ricevute dalla Provincia a proposito di parcheggi, pulizie, vigilanza, attività imprenditoriali. Ma con la prudenza di chi siede in un ente a rischio di estinzione, Tolu sposa per intero l’idea che la scelta di fondo sia di livello superiore: tra la volontà di far sopravvivere la spiaggia e quella, invece, di sfruttarne le potenzialità economiche e basta. Tolu: «Noi abbiamo un’esperienza da portare a questo tavolo, un metodo che sta producendo risultati interessanti. Con la dovuta attenzione bisogna prendere atto che quel che è successo in questi anni al Poetto non è stato positivo. Noi abbiamo in corso un progetto comunitario, Providune, dove la provincia di Cagliari è capofila di un altro gruppo di province italiane per il più grosso progetto europeo in materia di salvaguardia delle dune sabbiose, l’Unione europea ha stanziato 3 milioni e 200 mila euro. Le attività avviate con l’università hanno messo assieme un sistema di monitoraggio e studio, un metodo tecnico e scientifico che si può estendere a tutto il sistema costiero del sud Sardegna di cui si deve affermare che il Poetto fa parte. Il metodo prevede che la spiaggia venga studiata in tutti i suoi aspetti: non si può intervenire su un sistema delicato e complesso senza conoscerlo. Questo è fondamentale. Si è detto che si vuole ricostituire la spiaggia: ma come, se non se conoscono i meccanismi? Nei fatti, poi, si sono fatte troppo spesso cose che l’hanno depauperata. Non ho difficoltà a dire con chiarezza che un ripascimento senza uno studio completo sulla spiaggia non si deve fare. Che senso ha pensare di portare sabbia di cava senza sapere nulla del comportamento della spiaggia? Se non si progettano sistemi di tutela della spiaggia continueremo a ritrovarcela come la rivediamo ora».

(a.s)