Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Raccolta differenziata, Cagliari fanalino di coda

Fonte: La Nuova Sardegna
28 febbraio 2012

 
Le conclusioni del progetto “Quanto pesa la tua spesa” per sensibilizzare sulla riduzione dei rifiuti




PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. Nella raccolta differenziata Cagliari resta il fanalino di coda. Si è conclusa la campagna di sensibilizzazione “Quanto pesa la tua spesa”, promossa dalla Provincia di Cagliari con i comuni di Assemini, Elmas, Ballao, Sinnai, Quartu Sant’Elena e Villa San Pietro. La verifica dei dati indica un 83 per cento di soddisfatti per la raccolta rifiuti; mentre risulta che i servizi dell’eco-centro sono considerati carenti. Sono stati distribuiti 2.713 questionari di valutazione dei servizi. E l’assessore provinciale all’Ambiente Ignazio Tolu, durante la conferenza stampa del progetto, attuato per sensibilizzare i consumatori sull’importanza delle buone pratiche di “spesa consapevole”, ha comunicato i dati: nel 2010 in Provincia si è differenziato il 48 per cento dei rifiuti. Tenendo conto che nel medesimo anno l’obiettivo posto dalla Regione era il 55 per cento, sono 48 i Comuni sardi ad averlo raggiunto. Assemini (al 58,7 per cento), Quartu (54,6), Elmas (56) e Sinnai (60,5). Tra i più virtuosi figurano Ballao col 64,3 per cento e Villa San Pietro che differenzia il 69 dei rifiuti. Il tentativo provinciale di rispettare i parametri è stato però frustrato dalla lentezza nell’adeguamento di Cagliari, che si è impegnato nella differenziazione dal 2010 ma ha ottenuto uno scarso 32 per cento. Mentre l’obiettivo per il 2012 è stato definito al 65. I cittadini intervistati hanno evidenziato delle criticità nel servizio di raccolta, come la mancanza di eco-centri diffusi nel territorio, la scarsa attività di riciclo attuata dalle amministrazioni, le discariche lungo le strade e la mancanza di regolarità nei controlli. «Nell’arco di 20 anni il volume dei rifiuti è raddoppiato - afferma Ignazio Tolu - nonostante l’attuazione delle normative europee e nazionali in materia ambientale, siamo ancora in una fase di grande espansione consumistica. Serve quindi una spesa più consapevole e la riduzione degli imballaggi superflui». Di solito gli imballaggi costituiscono il 30 per cento del peso del volume del prodotto, che i cittadini pagano due volte, sia dal punto di vista economico che ambientale. Dalle risposte ai questionari emerge che il 99,7 per cento differenzia. Ma sono molti i cittadini che chiedono di aumentare la frequenza delle raccolte.