Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La protesta degli “ex voto”

Fonte: Sardegna Quotidiano
27 febbraio 2012

Piazza Maxia

 

IL PRESIDIO Una cinquantina di sostenitori di Zedda in piazza per stimolare l’amministrazione a osare di più

RICCARDO GUANTINI

L’APPELLO Gruppo di elettori di Zedda critico con la Giunta: «Non sono in discontinuità con l’amministrazione Floris»

Lo hanno votato, in campagna elettorale lo hanno sostenuto. Ma ieri mattina, tra social forum, artisti e ambientalisti (non più di qualche decina in tutto) hanno fatto l’elenco di quelle che considerano promesse mancate del sindaco Massimo Zedda, che hanno preso la forma di ex voto. E l’altare scelto è quello di piazza Maxia, il simbolo del cemento. Un’assemblea con l’obiettivo di scrivere su cartelli, trasformati in una sorta di “icone sacre” del malcontento, tutta la loro delusione. E da Tuvixeddu, passando per l’acqua pubblica fino alla mancata partenza della metropolitana leggera, insieme alle piste ciclabili ancora fantasma, agli orti urbani e agli alberi che spariscono, si snocciola il personalissimo rosario degli elettori delusi. Raffello Ugo sintetizza così: «Abbiamo avuto troppa fiducia in un’amministrazio - ne che finora non ha dato un segnale di discontinuità vero con chi li ha preceduti», dice, «La metropolitana leggera non c’è, così come le piste ciclabili che ci avevano promesso in campagna elettorale. L’acqua che un referendum popolare ha sancito che deve essere pubblica, è ancora in mano ad Abbanoa. Per non parlare poi di Tuvixeddu: ignorano la sentenza della Corte di Stato, un parere definitivo al quale il Comune si deve adeguare. Insomma una giunta progressista che però progredisce poco. E non sopporto più che dicano che devono fare i conti con le scelte dell’amministrazione precedente: li abbiamo votati perché si andasse in direzione contraria, non so se sono accorti », conclude. Altra tema scottante, gli alberi che vengono tagliati: «Ci dicono che li pianteranno», sottolinea Ugo, «ma intanto li buttano giù». L’ultima iacaranda ad aver tirato l’ultimo respiro è quella di via Dante, vicino a piazza Giovanni, come racconta Rosaria Origa. Che attacca l’at - tuale giunta sui vuoti urbani: «Quegli spazi vuoti nei centri storici, da quello che ci risulta, continueranno ad essere riempiti con il cemento. E l’enorme parcheggio a tre piani di via Cammino Nuovo (per il quale non esiste alcun progetto, ndr) sarà un obbrobrio». Mariolina Falzari entra nel dettaglio: «Scaveranno tre piani sottoterra ma non si conosce la natura del terreno, non si sa che cosa potrebbe succedere. È un’alterazione totale di un quartiere che invece si dovrebbe preservare. Specie da interventi di questo tipo che rischiano di cambiare profondamente la sua fisionomia”. Ancora Rosaria: «Eppure i componenti dell’attuale giunta erano usciti dall’aula per protesta quando il progetto era stato approvato dall’amministrazione Floris. E adesso ce lo ripropinano dicendo che però vogliono alleggerire il traffico. Lì c’è già un grande parcheggio, che senso ha costruirne un altro?». In piazza Maxia, ieri mattina, c’erano anche il regista Enrico Pau e lo scrittore Giorgio Todde. Autore, quest’ultimo, di un attacco a Zedda su Tuvixeddu.

Francesca Ortalli