Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sì, questa città mi ha sedotto»

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2012

In seminario l'addio dell'arcivescovo: rimarrà alla guida della diocesi fino alla fine di aprile

Mani ringrazia chi ha stanziato i fondi per college e cattedrale

Per annunciare ufficialmente la fine del suo mandato sceglie di sviluppare la metafora già usata a giugno in occasione dei suoi settantacinque anni: «Dopo sette mesi di tempi supplementari, il Papa ha fischiato la fine e ora sono arrivati i calci di rigore».
L'ANNUNCIO Giuseppe Mani è sorridente e in vena di bilanci, quando certifica di fronte alle autorità invitate nel seminario arcivescovile che «nella seconda metà di aprile» l'attuale vescovo di Ivrea Arrigo Miglio prenderà il suo posto alla guida della diocesi di Cagliari: «Sono stati otto anni bellissimi, mi pare ieri quando il Beato Giovanni Paolo II mi chiamò per dirmi: “ti mando in Sardegna”. Il bello è che ho saputo della nomina di Miglio proprio il giorno in cui la reliquia del Papa ha lasciato Cagliari per tornare a Roma».
LA POLITICA Ne approfitta per ringraziare chi ha finanziato l'opera più importante che lascia alla città: il college di Sant'Efisio, costato per ora circa 9 milioni di euro. «Non posso negare la splendida collaborazione con il presidente della Regione Italo Masala, a cui si deve la proposta di fare un college per gli studenti fuori sede nel seminario. Fece una legge apposta, come per la ristrutturazione dell'episcopio della Cattedrale. Una legge votata all'unanimità. Mi ricordo che un giorno incontrai Luigi Cogodi, lo abbracciai e dissi grazie. Lui mi disse: “Grazie per cosa?”. E io risposi “Ma come, Rifondazione comunista...”. Lui mi rispose: “È per l'arcivescovo”». Poi il racconto e i ringraziamenti continuano: «Il resto si deve al presidente Soru, che integrò il secondo lotto. Ci diede anche un milione e mezzo di euro per la conclusione dei lavori di restauro della Cattedrale». Con Cappellacci c'è stata «una collaborazione splendida», la stessa che ha avuto con i sindaci di Cagliari Floris e Zedda, che chiama per nome: «Ho voluto ci fosse qui Emilio per dirgli grazie, e Massimo per dirgli che la collaborazione sta continuando in maniera cordiale». Definisce la città che lo ha ospitato dal 2003 «una sposa che mi ha profondamente sedotto, per la fede, l'amore e l'accoglienza che soli i sardi sanno dare». E ricorda gli appuntamenti che ogni mattina fissava nel suo studio: «Tanta gente mi ha chiesto una mano e io ho aiutato tutti a portare la croce». Nel suo discorso, venticinque minuti tutti d'un fiato, cita anche «i laici» che lo hanno supportato: «Senza loro non avrei potuto far niente. La chiesa di Cagliari è in mano ai laici».
L'ADDIO Saluta anche «i seminaristi che mi hanno riempito di consolazione» e poi, una volta spenti i microfoni, dice che vorrebbe essere ricordato «come il vescovo che si è impegnato tanto per le vocazioni e ha ordinato 40 preti in otto anni». Mani sarà «l'amministratore apostolico» della diocesi ancora per due mesi. Lascerà il posto a Miglio a fine aprile, forse - queste le indiscrezioni - nel fine settimana dopo la festa della Liberazione.
Michele Ruffi

 

Il deputato
Pili: «La diocesi ritrova
un maestro di vita»
«La nomina di Arrigo Miglio riempie di gioia tutti coloro che lo hanno apprezzato per la sua missione pastorale in Sardegna e nella diocesi di Iglesias. Miglio è rimasto nel cuore di una comunità intera che lo ha saputo conoscere da vicino negli anni della guida forte e autorevole, lungimirante e innovativa della chiesa iglesiente». A dirlo è il deputato Mauro Pili, negli anni Novanta sindaco di Iglesias, che conosce bene l'alto prelato di San Giorgio Canavese: «La diocesi ritrova un maestro di vita, un uomo lungimirante e capace di mettersi al servizio di una comunità intera». Un uomo che quando andò via dalla Sardegna per tornare nel suo Piemonte, lo fece lasciando «un pezzo del suo cuore nella terra delle miniere. Oggi il suo ritorno in terra sarda è come il ritorno di un figlio. Sono certo che il suo impegno e il suo profondo legame con la nostra terra saprà essere faro e guida per la nostra comunità. E se allora accompagnando il vescovo Miglio nel suo ingresso ad Ivrea lo salutai con un “arrivederci”, oggi posso felicemente dire “bentornato”».

 

I sindaci
Zedda e Floris: «Con lui grande collaborazione»
L'arcivescovo Mani dice che in seminario li ha voluti tutti e due, «Emilio e Massimo», per ringraziarli.
Floris, sindaco per dieci anni, ha governato la città durante quasi tutto il mandato di Giuseppe Mani alla guida della diocesi. «Con lui c'è stata una buona collaborazione», ricorda Floris.
Che ricordo lascerà alla città l'arcivescovo toscano? «Di sicuro rimarrà questo seminario rimesso a nuovo e il college», aggiunge all'uscita della conferenza di ieri l'ex primo cittadino, «Mani si è caratterizzato anche per il suo approccio, sufficientemente politico».
Massimo Zedda si limita a ricordare «la buona collaborazione avuta con l'arcivescovo negli ultimi mesi», cioè da giugno a oggi.
Sia Zedda che Floris sono stati ringraziati pubblicamente da Mani, che ha ricordato anche quanto ha fatto Maria Lucia Baire, ex assessore regionale alla Cultura e ora direttore del museo diocesano, che ha organizzato la visita del Papa in città nel 2008.