Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo shopping? «Affari con cinesi e outlet»

Fonte: L'Unione Sarda
29 settembre 2008

Abbigliamento. Capi griffati a prezzi contenuti: «Ma a volte la qualità lascia a desiderare» 

Nike a 20 euro e maglioni sottocosto negli scaffali dei grandi magazzini

Se fino a poco tempo fa era quasi impossibile rinunciare a giubbotti alla moda, jeans firmati e magliette all'ultimo grido adesso, in tempi in cui stringere la cinghia è un obbligo, per vestirsi vale l'arte di arrangiarsi. Gli stipendi che bastano a mala pena per arrivare a fine mese, vanno via per la spesa e le bollette, così per acquistare maglioni e pantaloni si va sempre più spesso nei negozi sottocosto, negli outlet, nei grandi magazzini. Una corsa al prezzo più conveniente, perché quando c'è la crisi e il caro euro è una realtà, sono davvero in pochi a potersi permettere capi grandi firme. Vanno sempre bene anche i negozi con le lanterne rosse anche se, ultimamente, i commercianti con gli occhi a mandorla, si sono fatti più furbi e hanno sollevato non poco i prezzi.
«Acquisto dove capita, non ho un posto fisso», racconta Laura Scano, appena diplomata e in cerca di un'occupazione, «l'importante è girare per cercare il negozio dove la roba costa meno. Mi capita spesso di andare negli outlet della Corte del Sole, a Sestu, perché magari puoi trovare anche magliette a dieci-venti euro, mentre negli altri negozi non le paghi meno di sessanta». Scartate invece le rivendite cinesi, perché, aggiunge Scano, «adesso non sono più convenienti, se si fa anche la proporzione con la qualità della merce, conviene andare altrove».
La parola d'ordine è caccia all'affare. Sia che si trovi tra i negozietti di via Garibaldi o tra i grandi magazzini delle Città Mercato e delle Vele. Uno dei più gettonati resta senza dubbio Zara, in via Manno.
«Perché li», assicura Giulia Piras, studentessa, «un paio di jeans li puoi pagare anche cinquanta euro: nulla in confronto ai duecento di altri negozi. Anche le magliette hanno prezzi convenienti che spesso non superano i venti euro. Va bene anche Bertola outlet: proprio pochi giorni fa ho acquistato un paio di scarpe della Nike a 20 euro».
Chi non vuole rinunciare ai capi un po' più costosi, aspetta invece i saldi di fine stagione, come Francesca Mereu. «Se proprio desidero una cosa, conservo i soldi per le vendite promozionali. Certo di questi tempi, non ci si può permettere di comprare un giubbotto a quattrocento euro: c'è la spesa di ogni giorno da fare, più importante dei vestiti. Un giretto lo faccio spesso anche dai cinesi e nei negozietti di via Garibaldi: il segreto è non cercare roba firmata».
Ma, crisi o no, c'è anche chi ha un modo tutto suo di gestirsi gli acquisti. E' il caso di Francesco Ibba. «Di solito», spiega, «faccio spese per l'abbigliamento un paio di volte l'anno. Mi conservo due-trecento euro e poi spendo tutto insieme. In questo modo posso comprare roba di qualità ma senza strafare: perché è inutile acquistare merce, magari dai cinesi, che poi dopo pochi mesi devi buttare via perché è di scarsa fattura».
GIORGIA DAGA

28/09/2008