Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Cagliari Calcio Cellino dà le dimissioni

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 febbraio 2012

 

Il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha rassegnato le dimissioni. Durante una riunione del consiglio di amministrazione della società, convocata nel tardo pomeriggio con all’ordine del giorno “comunicazioni urgenti ”, ha espresso la volontà di abbandonare la guida del gruppo che presiede da vent’anni. «Un atto moralmente dovuto», spiega uno stringato comunicato pubblicato sul sito ufficiale della squadra, «dopo l’indagine penale avviata dal Tribunale di Cagliari in conseguenza dell’esposto presentato nei suoi confronti da Enac e Sogaer». Un colpo di teatro, quello del numero uno di viale La Plaia, che non ha ricevuto il via libera del Cda, composto dai figli Ercole e Edoardo, Mario Marongiu, Marcello Vasapollo, Gianfranco Matteoli, Sandro Angioni, Giampaolo Caboni, Giovanni Domenico Pinna e Renzo Marini: le dimissioni sono state respinte all’unanimi - tà e Cellino le ha congelate fino a giugno, quando si chiuderà la stagione di campionato.

LO SCONTRO SUI TERRENI Il Cagliari ha quindi un presidente nel limbo, almeno nella forma. La decisione “moralmente dovuta” arriva dopo un lungo periodo di gestazione, iniziato ben prima della comunicazione dell’iscrizione nel registro degli indagati per tentata estorsione ai danni della Sogaer e concorso in abuso d’ufficio, assieme con il sindaco di Elmas Valter Piscedda. I problemi sulla nuova Karalis Arena, che sarebbe dovuta sorgere a due passi dalla pista dell’aeroporto, sono spuntati quasi subito, fin dall’acquisto dei terreni di Santa Caterina. Sula stessa area la società di gestione dello scalo aveva intenzione di realizzare un parcheggio per aerei privati, progetto che rientra nell’espansione programmata dell’aeroporto. In campo, accanto alla Sogaer, è sceso anche l’Enac, ente nazionale che governa l’aviazione civile: a luglio, in occasione della presentazione del nuovo business center del Mario Mameli, il presidente Vito Riggio aveva detto: «Qui uno stadio non si farà mai, ne va della sicurezza pubblica».

Le schermaglie tra Cellino e aeroporto sono andate avanti a colpi di diffide. Fino a quando l’Enac, il 20 ottobre del 2011 (lo stesso giorno in cui la Regione dava il via libera a stadio, hotel e centri commerciali proposti dalla società rossoblù e dal Comune di Elmas) con una direttiva ha impedito la costruzione di qualsiasi struttura nel raggio di un chilometro dalla pista. Riggio ha applicato l’articolo 707 del codice della navigazione, secondo il quale l’Enac e solo l’Enac decide chi può costruire e dove nelle vicinanze degli aeroporti. Pochi giorni dopo, poi, dagli uffici romani, è partito un esposto alla Procura cagliaritana, raccolto dal pm Emanuele Secci, che già indagava sulla storia dei terreni contesi: decenni fa sono stati espropriati al pubblico per essere ceduti a un privato, che avrebbe dovuto realizzare un centro sportivo dedicato all’ippica che, però, non è mai nato. L’area è rimasta quasi vergine, fino all’arrivo della società Sgs, collegata al Cagliari, che li ha acquistati per qualche milionata di euro, da versare solo a partire dal 2014. L’intenzione, sulla carta, era quella di costruirci uno stadio da 23mila posti, centri benessere, shopping center e hotel. Secondo la magistratura invece lo scopo era quello di farne lievitare il valore e poter alzare il prezzo in un’eventuale trattativa con la Sogaer. E qui si profilerebbe la tentata estorsione. Un’operazione immobiliare agevolata da atti approvati dal Comune di Elmas, guidato da Piscedda.

IL BLITZ E LE PERQUISIZIONI A gennaio la svolta nell’inchiesta: la Guardia di Finanza ha bussato a casa di Cellino, a quella di Piscedda, nella sede di viale La Plaia, negli uffici della società Santa Caterina, in quelli della Sgs e anche al municipio di Elmas. Un blitz alla ricerca di carte che facciano luce sulla strana partita sportivo-immobiliare. Il presidente del Cagliari la settimana scorsa è stato ascoltato per tre ore e mezzo dal pm: un lungo interrogatorio nel quale ha spiegato di aver solo agito come un qualsiasi imprenditore e di voler dare un impianto nuovo alla squadra e ai cagliaritani. Ieri la decisione di lasciare il Cagliari calcio. A giugno si saprà se lo regalerà al sindaco Massimo Zedda, come ha promesso, o se qualcosa si sarà sbloccato. A Sant’Elia, a Elmas o in piazza Repubblica. E. F.