Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spiagge, i balneari dal Governo

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2012

Entro 6-8 mesi il decreto. La richiesta degli operatori: «Le concessioni non vadano a gara»
 

Oggi quattro sigle incontrano i ministri Moavero e Gnudi
Comincia il braccio di ferro con il Governo. Dopo essere riusciti a far uscire dal decreto liberalizzazioni il capitolo-spiagge, i balneari incontrano i ministri Moavero (Affari europei) e Gnudi (turismo). L'appuntamento, fissato per oggi, apre una fase molto delicata: dovrà portare alla stesura di un decreto che disciplini la materia e rimetta ordine tra i 4.921 siti balneari in Italia (ben 900 le aziende presenti in Sardegna). È anche per questo, per il “peso” del comparto, che Gnudi vorrebbe chiudere la partita entro 6-8 mesi (in realtà in base alla legge comunitaria approvata a dicembre ci sarebbero 15 mesi di tempo).
 

IL DECRETO CHE SARÀ Obiettivo finale del decreto è stabilire limiti minimi e massimi di durata e individuare modalità per la riscossione e per la suddivisione dei proventi derivanti dai canoni tra comuni, province e regioni. Sospeso fino al varo del provvedimento, è stato deciso a dicembre, ogni procedimento di nuovo affidamento.
 

SCADENZE VICINE Intanto, ad oggi, tutte le concessioni demaniali ad uso turistico-ricettivo scadono il 31 dicembre del 2015. Da quel momento è previsto, in base alla direttiva servizi, il regime di libero mercato per il settore, al fine di aumentare la concorrenza. È quello che vuole l'Europa. Ed è l'epilogo che gli operatori stanno cercando di scongiurare. Ma facciamo un passo indietro.
 

CONTESTO LEGISLATIVO Il modello normativo per questo tipo di imprese (soprattutto piccole aziende a conduzione familiare) è stato costituito da una concessione di durata prima stagionale, poi di quattro e infine, dal 2001, di sei anni, con riconoscimento, però, del diritto di preferenza, poi insistenza e quindi rinnovo automatico. Rinnovo automatico che con la direttiva comunitaria approvata a dicembre 2011 è stato cancellato per andare incontro alle richieste dell'Europa e arrivare alla sospensione della procedura di infrazione.
 

LE RICHIESTE AL GOVERNO Davanti ai ministri, le associazioni di categoria Sib, Fiba, Assobalneari e Balneatori partiranno proprio da lì, dal contesto europeo. «Chiediamo al Governo l'esclusione dall'evidenza pubblica delle imprese turistico-ricreattive», spiega Alberto Bertolotti, coordinatore regionale del sindacato italiano balneari (Sib Confcommercio). Le sigle vogliono in sostanza che l'assegnazione delle concessioni non sia subordinata allo svolgimento di gare (come invece chiede l'Ue).
BERTOLOTTI: «RISCHIO MORTE»
«Con l'apertura al libero mercato verranno meno le garanzie di proseguimento delle nostre attività imprenditoriali. Mettendo le concessioni a gara - conclude - gli unici soggetti che potrebbero partecipare e vincere sono coloro che dispongono di denaro facile, malavita compresa».
Emanuela Zoncu