Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I sardi celebri citati: da Gramsci a Lilliu

Fonte: La Nuova Sardegna
21 febbraio 2012






CAGLIARI. Da Giuseppe Manno, presidente del Senato negli anni a cavallo dell’unificazione dell’Italia, all’archeologo Giovanni Lilliu, scomparso domenica. Sono numerosi i sardi illustri citati ieri in occasione dell’ultima cerimonia nazionale sul centocinquantesimo. Napolitano ha ricordato Antonio Gramsci («rimasto legato all’esperienza sarda ha influenzato la politica e la cultura a livello nazionale e mondiale»), i due presidenti della Repubblica, Antonio Segni («lo ricordo anche come ministro della riforma agraria») e Francesco Cossiga («siamo entrati insieme in Parlamento, non ancora trentenni»), Renzo Laconi («uno dei maggiori tra i padri costituenti), il fondatore del Psd’Az Emilio Lussu («non potete immaginare quanto si rimanesse affascinati dalla sua oratoria») e il politico e storico Girolamo Sotgiu («ringrazio Accardo per averne parlato, era mio stretto amico»).
Il più citato dai relatori (Massimo Zedda, Angela Quaquero, Ugo Cappellacci, Giovanni Melis, Aldo Accardo e Peppino Marci) è stato certamente Gramsci, ma sono stati ricordati anche i politici e intellettuali Giovanni Battista Tuveri e Camillo Bellieni, la scrittrice Grazia Deledda, Paolo Dettori (unico tra i presidenti di Regione), il segretario del Pci Enrico Berlinguer e Umberto Cardia.
Nella rievocazione storica dei 150 anni è stato citato un solo partito, il Psd’Az, fondato nel 1921. A ricordarlo è stato Cappellacci, forse per dimostrare ai sardisti, alleati irrequieti, che è stato un errore vivere con freddezza la visita di Napolitano. (f. per.)