Ieri il raduno dei collezionisti, padri e figli uniti dalla stessa passione

 Vedi la foto «Sneijder, per favore, qualcuno ha Sneijder?». da giocatore servirebbe anche all'Inter, ma da figurina è determinante per completare un album. La sala di Wall Street è una chiesa durante la messa in confronto a ciò che si agita nell'atrio del centro commerciale Corte del Sole, dove ieri ha fatto tappa il Panini Tour. Le contrattazioni sono febbrili. Al banco, quattro ragazzi dispensano gioia in formato 5x7 cm, autoadesiva. Se ne possono chiedere al massimo dieci, per le altre bisogna arrangiarsi in privato.
Le figurine dei Calciatori attraversano le generazioni senza perdere fascino: «Le facevo io alla sua età, ma è stato lui a chiedermi di fare la raccolta», dice Mauro Erriu, 44 anni, che accompagna Marco, di 10. «Certo, quando ero bambino io non mi rendevo conto di quanto costassero».
Erano meno allora, adesso nell'album ce ne sono oltre 700 ed è dura completarlo. Ogni pacchetto te ne dà 5, tre pacchetti costano quanto due caffè. Dopo un po' la percentuale di figurine mancanti precipita ed è il momento degli scambi. «Ai miei tempi la facevano più ragazzini, si giocava di più, si scambiava di più». «Ce ne vorrebbero di meno nell'album e di più nel pacchetto», sospira il papà di Marco (10 anni) e Andrea (6) che, per forza di cose, si dividono un album solo, «ma entrambi hanno il proprio mazzetto da scambiare». Alle spalle dei bambini, centinaia di persone sin dalla mattina alle 10,30, forse ben più di mille nell'arco dell'intera giornata. Un genitore prova a tenere tra le mani il “mazzetto” per rivivere il brivido del ce l'ho, mi manca (o più sbrigativamente «celo manca») è un elisir di giovinezza. E quando salterà fuori Sneijder - manco fosse l'introvabile Pizzaballa - a casa farà festa anche papà.
Carlo Alberto Melis