Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scivoli obbligati per le cunette: la beffa della tassa

Fonte: L'Unione Sarda
16 febbraio 2012

Centro storico: nel mirino la Tosap


Cunette alla francese, beffa all'italiana. La pensano così i cittadini del centro storico di Pirri che si sono visti recapitare la Tosap (tassa occupazione spazi ed aree pubbliche) sugli scivoli in cemento che hanno costruito a ridosso dell'ingresso abitativo. «Siamo stati costretti a costruirli - specifica un residente di via Principe di Carignano - dopo che il Comune una trentina d'anni fa ha voluto togliere il ciottolato, caratteristico di ogni centro storico che si rispetti, per fare spazio a catrame e cunette alla francese, con un elevato dislivello rispetto all'asfalto». Risultato: fra la strada e il cancello di casa gli abitanti hanno dovuto tamponare il “fossato” col cemento.
Dalle prime settimane di gennaio, a distanza di sei lustri, il Comune chiede il conto proprio su quello scivolo, relativo alle annualità 2010 e al 2011: 24 euro e 546 centesimi per ogni metro lineare di ingresso nella propria abitazione, più la mora di dieci euro per avere pagato in ritardo l'imposta. «Ma in ritardo rispetto a quando? - replica la moglie - Nessuno ha mai bussato alla porta per avvisarci della nuova tassa: di punto in bianco ci siamo ritrovati con queste bollette sanzionate senza capire il perché». Da qui l'odissea partita a gennaio dall'Aipa (Agenzia italiana per pubbliche amministrazioni) e conclusa, ieri mattina, all'Ufficio tributi di via Nazario Sauro, passando per Circoscrizione, Adiconsum e avvocati vari. Con spiegazioni, manco a dirlo, che sfiorano lo zero.
Sono troppe, secondo i residenti, le incongruenze di questa nuova tassa. Intanto la tempistica: dovrebbero cominciare a pagare il suolo “sottratto” al Comune a partire dal 2010 indistintamente, senza tenere conto di chi lo scivolo lo ha costruito negli anni Ottanta e chi, invece, nel 2011. Poi c'è la questione dei numeri: non a tutti i residenti sono arrivate le tasse da pagare, nonostante la strategia del ponticello per raggiungere casa l'abbiano attuata praticamente tutti. «Non siamo contrari alle imposte, e siamo sempre stati in regola con qualsiasi pagamento. Né ci metteremmo a contestare dieci euro. Ma qui ci sembra solo un modo come un altro per battere cassa senza criterio. Oltre al danno di vivere in un centro storico trattato alla stregua di periferia, la beffa».
Michela Seu