Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Grande Mela, il suono e le visioni di un’Isola

Fonte: La Nuova Sardegna
23 settembre 2008

MARTEDÌ, 23 SETTEMBRE 2008

Pagina 39 - Inserto Estate



Oggi «Sonetàula» al NY film festival domani di scena «Sonos’e memoria»



Sul palco Elena Ledda, Fresu, Lai, Palmas e Concordu su Rosariu

E in autunno arrivano trecento operatori dagli Stati Uniti

WALTER PORCEDDA

CAGLIARI. La Sardegna nella Grande Mela. Per la seconda volta la Regione stacca il tagliando per New York e, con un gruppo di ambasciatori qualificato formato da artisti, musicisti e cineasti, cerca uno spazio promozionale per le nostre bellezze, allestendo una serie di eventi culturali, musicali ed enogastronomici sino a domenica all’interno del prestigioso New York Festival. che si tiene negli spazi del Lincoln Center. «Sardinia, almost a continent». Il motto inventato dallo scrittore Marcello Serra, «Sardegna, quasi un continente», è diventato così un indovinato slogan per diffondere un marchio fatto di bellezza e tradizioni uniche di una terra dalle tradizioni millenarie che - si spera - potrebbero attrarre dalle nostre parti frotte di turisti americani. Ecco così che questa volta l’iniziativa, messa in cantiere dall’assessorato regionale al turismo e partita nel 2007 con la sponsorizzazione dello stesso importante festival cinematografico, famoso in tutto il mondo per la qualità del suo palinsesto, è cresciuto come articolato programma di eventi cuciti dal filo della cultura sarda.
Ed è il film «Sonetàula», opera di uno dei nostri migliori registi, Salvatore Mereu ad aprire oggi il programma di «Sardegna a New York». La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore sardo Giuseppe Fiori, sarà proiettata, fuori concorso, e alla presenza dell’autore, proprio all’interno del cartellone del New York Festival.
Domani un’altra pellicola che parla della nostra regione, «Sonos’e memoria», realizzata da un altro regista isolano, Gianfranco Cabiddu che ha montato immagini inedite tratte da documentari e filmati d’epoca girati in Sardegna. Di forte impatto scenografico la proiezione in diretta che si avvale di una colonna sonora live con un ensemble di musicisti di razza. A cominciare dalla cantante Elena Ledda, simbolo forte del nostr canto al femminile, dal trombettista Paolo Fresu, stella del firmamento jazz internazionae e poi gli ottimi Mauro Palmas, alle mandole, Antonello Salis alla fisarmonica, Luigi Lai alle launeddas, Furio di Castri, al contrabbasso, Federico Sanesi alle percussioni, Carlo Cabiddu, vuioloncello e la straordinarie voci del coro Su Concordu e su Rosariu di Santu Lussurgiu. Con la sua rivisitazione della musica tradizionale eseguita in modo superlativo dall’ensemble è sicuramente il miglior biglietto da visita che la nostra terra possa offrire all’estero in questo momento.
Per conoscere meglio l’antica cultura materiale dei nostri artigiani, giovedì nei locali dell’Italian Accademy della Columbia University, si inaugura la mostra di immagini della fotografa cagliaritana Daniela Zedda, intitolata «Mastros» e realizzate nelle zone dell’interno del Nuorese. Negli stessi locali l’antropologa Gabriella Da Re dell’Università di Cagliari terrà una lezione su artigianato, cultura e tradizione.
Tra le iniziative collaterali alla presenza dei sardi a New York va segnalato come nella centralissima Times square grandi manifesti in questi giorni fanno pubblicità agli eventi spettacolari. L’iniziativa giunge comunque sull’eco di una buona stampa dedicata alla nostra regione (su tutti un ampio reportage del corrispondente italiano del «New York Times» pubblicato la scorsa estate).
E nel prossimo mese di ottobre in Sardegna è atteso lo sbarco di un nutrito gruppo di tour operators americani, ben trecento, che gireranno in lungo e in largo la nostra isola. L’obiettivo è ovviamente quello di potenziare gli arrivi di turisti a stelle e strisce. Negli Stati Uniti infatti, secondo stime diffuse dallo stesso assessorato regionale, si può contare in un mercato potenziale di 300 milioni di utenti (mentre ogni anno in Italia sbarcano 500 mila turisti con una permanenza media di 15 giorni, per un totale di presenze pari a 7 milioni e 500 mila) e «cresce sempre più la richiesta di prodotti turistici sofisticati e di pacchetti integrati che offrono il mix fra mare, cultura e enogastronomia, quindi non solo località costiere ma anche luoghi incontaminati, storia, cultura e tradizioni».