Rassegna Stampa

Sardegna 24

Le mani della Regione sulCtm assalto a terreni, uffici e mezzi

Fonte: Sardegna 24
25 gennaio 2012

 

L’allarme lanciato dall’assessore ai Trasporti Cristian Solinas: «C’è il rischio privatizzazione: i beni entrino nel demanio» In ballo 270 bus, la grande area del deposito tra via dei Valenzani e viale Ciusa e la sede del consorzio in viale Trieste

Ben 270 mezzi da 200 mila euro ciascuno, l’area del deposito di viale Ciusa,unpalazzo in viale Trieste e tutta la linea filoviaria.Sono i gioielli di famiglia del Ctm. Una bella quota di patrimonio pubblico insistente in città che potrebbe finire in manoai privati, con le novità introdotte dalla manovra del Governo Monti. E così la Regione lancia la proposta: «li prendiamo noi». L’allarme è stato lanciato lanciato dall’assessore regionale ai Trasporti Cristian Solinas nel corso dell’audizione nella commissione consiliare competente. Solinas ha proposto l’istituzione di un demanio regionale per salvaguardare la proprietà pubblica dei beni. Ipotesi che, secondo il Ctm, potrebbe far storcere il naso al Comune del capoluogo, azionista di maggioranza del consorzio di viale Ciusa. Nel corso dell’audizione in commissione regionale Trasporti, Solinas ha precisato che le problematiche più complesse arrivano proprio dal trasporto pubblico locale. «Nel settore privato, le 57 aziende che operano in Sardegna sono sottocapitalizzate», spiega l’assessore «e, nelle condizioni attuali, senza nemmeno i requisiti per partecipare alle gare per l’aggiudicazione delle linee».

E parla del rischio di un processo di concentrazione molto spinto, già diventato realtà in paesi come Grecia, Spagna e Portogallo, caratterizzato dalla presenza massiccia di multinazionali che si aggiudicano le gare e poi subappaltano per pochi soldi ad operatori locali. Quanto al settore pubblico, «probabilmente, i rischi sono ancora maggiori».Eparla di «futuro incerto » per le aziende pubbliche (tranne quelle regionali in house). «Queste aziende (Ctm di Cagliari e Atp di Sassari, ad esempio) », spiega l’assessore Solinas, «hanno anche un patrimonio immobiliare e di mezzi che, dal punto di vista formale, dovrebbe entrare a far parte della privatizzazione ed essere ceduto. E’indispensabile quindi», aggiunge, «dare vita al più presto ad un demanio regionale dove far confluire questi beni, che poi potranno essere dati in uso, realizzando una netta separazione fra proprietà delle strutture e gestione del servizio».

E i beni del Ctm sono tanti: un parco mezzi da 270 bus da 200 mila euro ciascuno, la vasta area del deposito degli autobus tra via dei Valenzani e viale Ciusa (capannoni, edifici e impianti sportivi), un palazzo di 4 piani nella centralissima viale Trieste (sede del consorzio), oltre a tutti i km di linea filoviaria. Secondo Castagna, direttore Ctm, tuttavia, è difficile che il Comune di Cagliari (proprietario del 65%delle quote societarie del consorzio) rinunci a tanto patrimonio senza colpo ferire. Intanto, sempre in termini di patrimonio pubblico in città, nel corso dell’audizione Solinas ha ricordato che «occorre attivarsi, nell’ambito del trasporto su ferro, per rivendicare l’applicazione dell’art. 14 dello Statuto ed ottenere il trasferimento alla Regione dei beni che Rfi (Reti ferroviarie italiane) sta ora dismettendo a suo piacimento. Ciò anche», ha aggiunto, «nella prospettiva del trasferimentodalMinistero delle Infrastrutture alla Regionedel contratto di servizio con Trenitalia, che consentirà alla Sardegna di determinare costi e tariffe e, non ultimo in ordine di importanza, di applicare sanzioni per eventuali inadempienze ». Dubbi anche per il mantenimento del servizio di trasporto pubblico cittadino.

La Regione lo affida al Ctm,ma il Governo ha scelto di mettere tutti i servizi in gara. Il Ctm ostenta sicurezza: «Abbiamo tutti i requisiti per partecipare », spiega il direttore Ezio Castagna, «anche se a volte per vincere i match servonoimassaggiatori ». L’ipotesi della nuova gara ha spaventato anche i consiglieri comunali del capoluogo. Proprio lunedì la commissione comunale Bilancio ha ascoltato i dirigenti del Ctm. «Il decreto deve ancora passare in Parlamento », spiega Enrico Lobina, consigliere comunale della Federazione della Sinistra e componente della commissione Bilancio, «ci aspettiamo che nel frattempo Regione, Provincia e comuni discutano su come mantenere il controllo pubblico sulla mobilità e su come migliorare il servizio». Il governo Monti parla chiaro: «l’unica alternativa alla gara pubblica», aggiunge Lobina, « è un patto organizzativo che permette di continuare con gli affidamenti per altri tre anni». Ennio Neri