Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sant’Elia, spunta il concorso di idee

Fonte: Sardegna Quotidiano
25 gennaio 2012

COMUNE

 

LO STADIO

Dibattito in Comune

IN AULA Bocciata la mozione proposta da Casu e Chessa Zedda: «Bene, ma l’impianto deve essere preservato»

 No alla ristrutturazione dello stadio Sant’Elia. Si va verso un concorso d’idee per decidere quale sarà il suo futuro. La proposta, contenuta in un ordine del giorno avente come primo firmatario Giovanni Dore dell’Idv, è solo un’ipotesi e sarà eventualmente votata oggi. Accolta infatti la richiesta di Anselmo Piras (Pdl), che ha proposto «una conferenza di tutti i capigruppo domani pomeriggio prima del voto, per capire se è possibile una soluzione unitaria». Bocciata la mozione dei due consiglieri d’opposizione, Paolo Casu del Psd’Az e Gianni Chessa dell’Udc, che prevedeva la ristrutturazione dello stadio. Queste le decisioni prese ieri dal consiglio comunale. Intervenuto per ultimo, Massimo Zedda esordisce con una domanda: «Se il Cagliari dovesse giocare a Elmas, chi giocherebbe al Sant’Elia? Se iniziassimo i lavori, con le nuove norme i giocatori non potrebbero neanche giocare a Tempio. Al concorso di idee dovremo dare dei precisi indirizzi. No ad altre città mercato nel nuovo stadio, quelle esistenti hanno soffocato le piccole e medie attività. Potrebbero trovare luogo degli uffici, forse anche il nostro di via Sonnino. Gli spazi polivalenti per spettacoli ed eventi vanno bene. Non dimentichiamo», avverte Zedda «che lo stadio ha valenza regionale, dobbiamo scegliere se levare all’isola uno stadio olimpico». Prima delle sue parole, non sono mancati momenti di forte confronto tra maggioranza e opposizione. «Con questa mozione vogliamo che lo stadio non sia demolito ma ristrutturato. Concorso d’idee? Meglio più spazio ai fatti», afferma Paolo Casu, uno dei promotori. Claudio Cugusi, Pd, sentenzia che «dopo tanti anni siamo ancora qui a parlare dello stadio, dicendo le stesse cose. Ben venga il concorso d’idee ma con l’intervento di privati».

P. R.