Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Brontolo: nell’isola scelte errate

Fonte: La Nuova Sardegna
24 gennaio 2012



Tutti d’accordo nella trasmissione dedicata alla Sardegna dopo la gaffe di Villaggio: sbagliato puntare su industria e cemento



Cappellacci sotto attacco accusa Beha: «Fazioso, ha prevalso lo spirito della vecchia Telekabul»

SILVIA SANNA

SASSARI. Ecco la bandiera dei Quattro Mori ed ecco la pecora, per ricordare subito di che cosa si sta parlando e perché. S’intitola Sardegna infelix, la puntata di «Brontolo» andata in onda ieri mattina su Rai3, una specie di risarcimento che il conduttore Oliviero Beha concede all’isola dopo la pessima battuta di Paolo Villaggio: «In Sardegna nascono pochi bambini perché i pastori preferiscono le pecore». Si parla di crisi, di Alcoa che chiude, della chimica a brandelli, di un turismo che zoppica, del troppo cemento nelle coste. Sul banco degli imputati scelte di sviluppo sbagliate, la miopia nell’affidarsi all’industria e l’indifferenza di un governo nazionale che ha abbandonato la Sardegna, non dotandola di infrastrutture che potessero almeno in parte colmare il gap naturale dell’essere un’isola. Ma sul patibolo finisce soprattutto il grande assente, il governatore Ugo Cappellacci. Invitato da Beha, aveva rifiutato di partecipare in polemica con il conduttore, definito «non degno di parlare dell’isola». Beha non ha gradito. Al punto che Cappellacci diventa protagonista del sondaggio del popolo dei caschetti. La domanda è questa: se non sapete chi è il governatore della Sardegna, schiacciate rosso, se lo sapete schiacciate azzurro. Qualche secondo e quasi tutti i caschetti si illuminano di rosso. Poi, nel corso del dibattito con gli ospiti - tutti sardi - in studio, tra i quali il senatore Pd Luigi Zanda, il segretario nazionale della Fnsi Franco Siddi e i giornalisti Mario Sechi e Giorgio Meletti, sul video compare la frase «il vero problema della Sardegna siamo noi sardi». L’aveva detta Cappellacci durante una conversazione intercettata, è agli atti dell’inchiesta sulla P3: Beha allarga le braccia, come a dire «si commenta da sola». Non è finita, c’è spazio anche per Michele Azzu, inventore insieme a Marco Nurra del blog Isola dei cassintegrati e del libro Asinara Revolution, che di Cappellacci dice: «Per la Vinyls non ha fatto niente». Poi arriva una telefonata: è Marina Spinetti, insegnante e dirigente del Pd. Dice che la Sardegna è vittima di apnea politica, che il governatore pensa solo a fare spot. Infine i personaggi positivi: il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Sel), ex consigliere regionale che ha rinunciato al vitalizio, e soprattutto Ovidio Marras, l’anziano pastore di Tuerredda in guerra contro l’assalto del cemento in uno spicchio di costa quasi incontaminato.
Ce n’è abbastanza perché Cappellacci dica che «la Sardegna ha davvero poco di cui beharsi per la trasmissione riparatoria Brontolo. Ha prevalso lo spirito della vecchia Telekabul, con atteggiamenti faziosi e prevenuti del conduttore, sostenuto dalla claque col caschetto. Perfino le telefonate da casa sono state selezionate per dare la parola a una dirigente del Pd. Complimenti».