Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ersu Illegittimità e veleni sullo statuto

Fonte: Sardegna Quotidiano
17 gennaio 2012

 

LO SCONTRO Contestata la validità della carta organizzativa dell’ente per il diritto allo studio: in consiglio regionale Sanjust pianta la grana alla presidente ed ex amica Daniela Noli

L’Ersu potrebbe ritrovarsi senza statuto. L’Ente per il diritto allo studio, guidato da Daniela Noli, potrebbe essere messo in grande difficoltà dalla presa di posizione dell'Ottava commissione del consiglio regionale, che con una lettera firmata dal presidente Carlo Sanjust, dà spazio alle tesi della Confederazione sindacale sarda sull'invalidità del documento fondamentale dell'Ersu, approvato nel settembre del 2009, dice la Css, «da un consiglio di amministrazione di soli tre componenti su cinque e in mancanza di un presidente nella pienezza delle sue funzioni ».

Non è la prima volta che il consigliere Pdl recapita una lettera scomoda per l'attuale presidente dell'Ersu. Il precedente è del 2009, allora con una missiva diretta al sindaco di Cagliari Emilio Floris. Sanjust in rappresentanza della lista civica “Centro giovani” aveva sfiduciato l’allora assessore alle Politiche giovanili e al Decentramento, Daniela Noli, da lui stesso indicata per la carica di assessore.

Nella lettera Sanjust parlava di normale avvicendamento, ma specificava che l'assessore Noli non rappresentava più la lista “Centro giovani”e dunque chiedeva a Floris la sua sostituzione. Un avvicendamento poi puntualmente avvenuto. Lo scontro tra i due, poi sfociato nella sfiducia ufficiale, si era manifestato prima attraverso i post pubblicati sui social network, poi anche attraverso le dichiarazioni rese ai giornali.

Proprio attraverso un messaggio sulla rete, la Noli aveva chiesto scusa a tutti coloro che aveva convinto a votare per Sanjust. Lui aveva risposto sui giornali che chiedeva scusa ai cagliaritani di averla indicata come assessore. Per tornare all'attualità, in ogni modo, sul caso che riguarda lo statuto dell'Ersu le vecchie ruggini potrebbero aver avuto scarso peso. Il presidente della Css, Giacomo Meloni, spiega che la battaglia che il suo sindacato porta avanti sin dal 2009 è basata su un ragionamento giuridico ben preciso: «Lo statuto è illegittimo perché non fu seguita la procedura. Il consiglio di amministrazione dell'Ente all'epoca non era al completo e l'allora presidente vicario, Giancarlo Nonnoi, si sarebbe dovuto attenere alla normale amministrazione».

Nella sua lettera, continua Meloni, l'Ottava commissione entra nel merito e contesta il presidenzialismo troppo forte imposto dallo statuto. «Su quel punto abbiamo messo l'accento anche noi –continua il presidente della Css –: è necessario evitare un'ingerenza troppo forte dall'alto e avere un maggiore equilibrio interno tra gli uffici». Se lo statuto vigente venisse cancellato, sarebbero a rischio le nomine e gli atti fatti dall'ente in base ad esso, dal 2009 fino ad oggi. «Per questo –conclude Meloni –, chiediamo al Cda dell'Ersu di fare in fretta e mettersi in regola al più presto». Dall'Ente per il diritto allo studio nessuna dichiarazione. In attesa di avere un quadro chiaro non parla neppure la rappresentante degli studenti Alice Marras che, peraltro, nel 2009 non era ancora stata eletta. Michele Salis