Rassegna Stampa

Sardegna 24

Tagli e sprechi, artisti in piazza

Fonte: Sardegna 24
17 gennaio 2012

 

Questa mattina teatranti e musicisti del Cosass manifestano davanti all’assessorato “contro la desertificazione culturale e gli investimenti che premiano i modelli televisivi”

CAGLIARI.

La manovra finanziaria della Regione passerà come un rullo compressore sulle compagnie teatrali e musicali. Sarà un taglio drastico che metterà in ginocchio il settore dello spettacolo e della cultura in Sardegna. Ancor peggio, il patrimonio artistico, sopravvissuto alla crisi imperante, rischierà una lenta agonia.Aquesta tabula rasa, c'è chi ha deciso di opporsi. Sono teatranti, danzatori e musicisti che la settimana scorsa si sono riuniti in assemblea e che oggi si presenteranno di fronte alla sede dell'assessorato regionale alla Cultura di viale Trieste a Cagliari per un sit in di protesta. «La nostra è una manifestazione contro le scelte di questa Giunta regionale, una mobilitazione per impedire che nel 2012 si compia l’atto finale di desertificazione della produzione artistica e culturale nella nostra isola» fa sapere Antioco Usala portavoce del Cosass, coordinamento degli organismi dello spettacolo e delle arti sceniche della Sardegna che raggruppa una quarantina delle principali realtà isolane, dal Cada die teatro, al Crogiulo, passando per Vox day, i tenores di Neoneli, Is mascareddas e Bocheteatro. Tutti accomunati dai giudizi, impietosi sull'operato della Giunta Cappellacci. «Il 2011, iniziato malissimo all’insegna dei pesanti tagli al bilancio recuperati soltanto in primavera nel collegato alla finanziaria, è proseguito pure peggio. Gravi e insostenibili – incalza- sono stati i ritardi nelle istruttorie e nelle verifiche per l’accesso e l’utilizzo dei contributi». E se a questo si aggiunge «la burocratizzazione e la discrezionalità nella applicazione delle regole da parte dell’assessorato e l'accesso negato ai dati elaborati dall’Osservatorio regionale sullo spettacolo » il quadro è desolatamente completo. «E tutto ciò nonostante a maggio 2011, il Consiglio regionale avesse votato un ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale ad atti ed azioni concrete di sostegno e indirizzo ». Per tutti gli artisti il 2011 è stato un “annus horribilis” chiuso da un lato all’insegna dello spreco ( “vedi i fondi del presidente Cappellacci che “offre” ai cittadini cagliaritani a Natale, quattro repliche di uno spettacolo per la modica cifra di 150mila euro” dati all’Associazione Enti locali per lo spettacolo) e dall’altro con quello che gli operatori ritengono il colpo mortale per il settore: una proposta di finanziaria che prevede per il 2012 tagli di oltre il 60 per cento alla Cultura e allo Spettacolo. Le percentuali. Questi i dettagli: - 40 per cento alle Scuole civiche di musica, -50 al Teatro lirico di Cagliari, -62 allo spettacolo dal vivo, -60 alla produzione cinematografica. «Le risorse che la Regione mette a disposizione per il comparto – conclude Usala già sindacalista della Cgil spettacolo e attualmente organizzatore del Cada die teatro- sono pari appena allo 0,16 per cento del bilancio totale».Aconti fatti si tratta di undici milioni di euro per un settore che occupa oltre 3000 addetti. Settore che si rifiuta di pagare la crisi che altrihannodeterminatomagari finanziando la manifestazione di Miss Universe o altri spettacoli per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Così l'assemblea del coordinamento, bolla i tagli voluti dall'esecutivo regionale. «Non siamo stati noi – si legge nel documento stilato alla fine del confronto - a scegliere di degradare la cultura disattivando la sua funzione e il suo significato profondo con investimenti o tagli che premiano star system e modelli televisivi, orientando la programmazione artistica a favore di logiche di semplice intrattenimento, mortificando il ruolo esercitato da centinaia di teatranti, musicisti, danzatori e artisti nel contribuire alla formazione e alla crescita civile e democratica». Allamanifestazione parteciperà anche Francesca Barracciu, consigliere regionale del Pd che col collega Mario Bruno ha presentato una mozione del centrosinistra sulla situazione dello spettacolo. «La cecità di una compagine politica che consapevolmente avvilisce la cultura, lo spettacolo e l’arte di un popolo – commenta Barracciu - è paragonabile solo alla superficialità di chi ha bisogno, per i propri fini, di nascondere la verità e di mettere a tacere la componente più critica e pura della società».