Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al Cagliari non sanno nulla: «Paradossale»

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2012

Il presidente Cellino
 

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La situazione è paradossale. Perché ufficialmente la partita fra Cagliari e Fiorentina non si deve giocare. In realtà, più si avvicina il momento della palla al centro - domenica 22, ore 15 - e maggiore è la possibilità che le squadre scendano in campo, ovviamente al Sant'Elia. Il motivo è semplice: il Cagliari non ha alternative e nonostante la commissione dei pubblici spettacoli non conceda l'agibilità, sarà il sindaco - come spesso accade - a firmare di suo pugno la deroga.
Un paio di certezze, in questo scenario, ci sono: il Cagliari non ha ricevuto alcuna comunicazione e nessuno si è presentato per effettuare i lavori al Sant'Elia nonostante l'impianto sia rimasto aperto venerdì, sabato e domenica per tutto il giorno.
«Ma vi pare possibile?», dice Massimo Cellino, che dopo lo show della sia squadra a Torino (in uno stadio straordinario) e quello, personale, alla Domenica Sportiva della Rai, deve rituffarsi nei soliti, irrisolvibili problemi cagliaritani. Poche parole, in attesa che lo scenario sia più chiaro: «Qui è tutto fermo, non stiamo vendendo i biglietti per la partita di domenica perché non ho certezze, dalla Lega mi chiedono informazioni che non posso dare». Altro non dice, il presidente del Cagliari, perché in questa situazione la società ha il ruolo dello spettatore, anche se particolarmente interessato.
il Cagliari, infatti, non ha nulla a che fare con i lavori che bisogna portare a termine entro domenica. Da viale La Playa hanno sempre garantito per le tribune in acciaio, competenza della società, ma non è mai stata fornita alcuna garanzia sulla parte dello stadio in muratura, di totale responsabilità dell'amministrazione comunale.
Il presidente del Cagliari non prende neanche in considerazione l'ipotesi di una partita a porte chiuse. Tantomeno, di emigrare in uno stadio - a norma - nella Penisola. Perché in Sardegna sarebbe impossibile giocare la partita fra Cagliari e Fiorentina, perché non esiste un solo impianto che possa superare il parere della Lega. La speranza della società, del Comune, ma soprattutto dei tifosi del Cagliari è quella che si superi in fretta questo nuovo contrattempo. Perché i tifosi hanno tutto il diritto di abbracciare la propria squadra del cuore, e se possibile in uno stadio sicuro, seppure cadente. (p.c.c )