Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Chessa insiste: «Caro Depau fai beneficenza»

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 gennaio 2012

INDENNITÀ D’ORO

 

Ancora polemiche sull’indennità dorata del presidente del consiglio comunale Ninni Depau, del Pd. Alcuni esponenti dell’opposizione, Gianni Chessa (Udc) in testa, con una lettera hanno chiesto a Depau, che al lordo incassa 3644,12 euro al mese, di dare il buon esempio e ridursi la “busta paga” da politico. La risposta è stata secca: « L’indennità è stabilita per legge, non posso tagliarla io». Parole che non sono piaciute al primo firmatario della missiva, che torna polemicamente sull’argomento e rilancia: «So bene anche io che ci sono delle norme che stabiliscono l’ammontare dell’indennità», attacca Chessa, «ma quello che noi chiedevamo era un gesto simbolico. Depau, per esempio, può ricevere la cifra intera, ma poi decidere di destinarne un parte per opere, anche piccole, che contribuiscano a migiorare la città. Che so, per la sistemazione di un marciapiede, o in beneficenza ». La provocazione è lanciata, ma la battaglia dell’ex assessore al Patrimonio non è finita: «Presenterò un’interrogazione, e la farò firmare a molti consiglieri, per chiedere un dibattito in aula sullo stipendio del presidente Depau. Facile chiedere sacrifici a tutti», continua, «e poi nascondersi dietro le leggi per giustificare quella cifra». Chessa replica anche alla stoccata lanciata dal presidente del consiglio, che in risposta alla lettera aveva detto: «È firmata da quattro ex assessori ai quali noi, quando eravamo all’opposizione, non abbiamo mai chiesti grandi gesti ma solo il rispetto dei regolamenti, delle leggi e trasparenza nella gestione». «Facile», dice invece piccato l’esponente dell’Udc, «quando ero io assessore guadagnavo, stipendio da dipendente compreso, qualcosa in più di duemila euro. Lui invece già incassa la pensione piena, perché non lavora più, ma ci aggiunge anche l’in - dennità. Una bella cifretta, se si fanno i conti». Lo scontro, fra Chessa e Depau, si è acceso dopo che il secondo ha negato al primo l’utilizzo dello schermo del Comune per la presentazione di una video- mozione. Scintille in aula che, anche dopo la richiesta della pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dei consiglieri, rischiano di infiammare il dibattito ancora mai troppo acceso in Comune.