Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«La “grazia” dai politici, non dal costruttore»

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 gennaio 2012

Via Milano

 

IL FUTURO Come sarà via Milano dopo la costruzione

LA POLEMICA Il regista Pau del comitato anti palazzina: «Non contestiamo i diritti di Olivas, chiediamo coerenza»

 Il comitato si è rivolto alla Madonna di Bonaria per bloccare il palazzo. Il costruttore, Gianni Olivas, ha risposto che dietro la protesta c’è chi si muove per avere visibilità e che, comunque, la costruzione di via Milano coprirà una lettiera per cani e gatti e lascerà uno spazio verde. Una querelle che sembrava chiusa, quella sul via libera alla costruzione di una palazzina vicino alla basilica della patrona della Sardegna. Ma ieri il regista Enrico Pau, che del comitato è l’animatore, ha rilanciato: «Capisco l’agitazione del signor Olivas (l’imprenditore), ma vorrei tranquillizzarlo sui motivi che ci spingono a difendere quel piccolo ultimo spazio verde sul Colle di Bonaria». Olivas ha attaccato dicendo che ben poca poesia spinge i contestatori, bensì l’in - teresse di alcuni vicini che hanno paura che il suo cantiere riduca il valore dei loro immobili. Pau replica: «Tra i motivi è vero c’è la poesia e il signor Olivas ne parla, la poesia del nostro gesto, quello degli Ex Voto d’artista. Rivolgersi direttamente al nostro unico mito cittadino, Bonaria, per parlare ai cuori di chi dovrà decidere. Ci aspettiamo infatti una risposta da chi deve prendere decisioni, dal sindaco, dall’assessore, chiedendo a loro coerenza con quanto si è detto durante la campagna elettorale, ci aspettiamo un’at - tenzione della Sovrintendenza, perché quella zona, inutile dirlo, ricade in una perimetro sul quale esiste un vincolo indiretto, vista la vicinanza con un bene così importante». Il cantiere che sorgerà a breve, però, ha tutte le autorizzazioni, ultima quella rilasciata dal consiglio comunale la settimana scorsa. Olivas ha tutte le carte in regola, e non accetta di passare per quello che deturperà il quartiere. Pau aggiunge: «Non è al signor Olivas che chiediamo “la grazia”, rispettiamo i suoi diritti, la chiediamo alla politica e alle sue istituzioni».