Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il verde a carico nostro»

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2012

Dopo la provocazione degli artisti e residenti, arriva la replica della Sodelco
 

Via Milano, i costruttori: abbiamo subìto, ora basta
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«Apprendiamo dall'Unione Sarda del 13 gennaio scorso che un gruppo di artisti cagliaritani, in modo provocatorio, vuole donare al museo della Basilica di Bonaria le loro opere, chiedendo l'intercessione della Madonna affinché su due aree retrostanti la chiesa non venga edificato alcun edificio».
Su questa vicenda, dice Gianni Olivas, amministratore unico della Sodelco, la società che realizzerà una palazzina in via Milano, «una volta per tutte riteniamo che si debba fare chiarezza».
Nei giorni scorsi si è rivolto alla Madonna di Bonaria un gruppo di residenti di via Milano, chiedendo - provocatoriamente - la sua intercessione per evitare che si costruisca sul piazzale davanti alla basilica. Guidati dal regista Enrico Pau, i residenti doneranno ex voto realizzati da artisti cagliaritani. Azione senza alcuna “speranza”, tuttavia, dopo che il Consiglio comunale ha dato il via libera ai lavori.
LA REPLICA Olivas precisa: «La vera ragione che fin dal 2000 ha mosso gli interessi, in particolare, dei residenti confinanti, primissimi contestatori, ha ben poca poesia, ma piuttosto una più banale ragione di miglior valenza patrimoniale delle rispettive proprietà». Secondo l'amministratore «la rimozione del vincolo cimiteriale avvenuto negli anni '90 avrebbe dovuto ricollocare l'area nel suo alveo naturale avente indice edificatorio B/5, per l'edificazione di un fabbricato di cinque piani. Le pressioni dei residenti della zona, oltreché di eminenti esponenti politici comunali, ha fatto sì che, pro bono pacis, la Sodelco accettasse l'attuale destinazione urbanistica, senza adire a vie legali contro il Puc».
IL PROGETTO «Le più disparate obiezioni negli ultimi dieci anni», dice Olivas, «sono state impostate artatamente su falsi presupposti di inquinamento, o di area vincolata dalla soprintendenza archeologica ma liberalizzata dal Comune e, non ultimo, da antichissimi ricorsi storici di approdo da parte di Fenici e Cartaginesi. La verità è che tale vicenda è stata cavalcata sempre da personaggi in cerca di visibilità, quasi sempre di carattere elettorale», afferma il costruttore, che aggiunge: «La Sodelco dovrà cedere il 70 % delle aree residue al Comune e provvedere all'esecuzione della sistemazione a verde per circa 1.500 /mq delle due aree. Ciò permetterà di edificare in un angolo una palazzina, oltreché far sparire una lettiera per cani e gatti e un parcheggio alla rinfusa di auto e di occasionali autogrù». «Pur nel rispetto dell'indiscutibile sacralità della Madonna», conclude, «si potrebbero più facilmente far sparire, con un'opera urbanistica comunale, i campetti di calcio edificati dalla parrocchia nelle aree ad essa concesse retrostanti la Chiesa, in modo da creare un vero parco».